Rosso Malpelo arriva ad Alba. Secondo i dati Unicef oggi nel mondo vi sono 218 milioni di baby-lavoratori, tra questi oltre un milione è impiegato nelle miniere. Contro una delle forme di sfruttamento minorile più intollerabile, Pasquale Scimeca ha promosso il progetto Rosso Malpelo, ovvero "Liberiamo dalla schiavitù del lavoro i bambini del mondo". Prima di uscire nelle sale il prossimo autunno, Rosso Malpelo sta girando nelle scuole italiane, parte integrante del progetto di solidarietà. "Abbiamo voluto unire l'arte e la bellezza all'utilità sociale, attraverso la trasposizione della novella di Giovanni Verga", dice Scimeca agli scolari albesi. Rosso Malpelo è stato girato in Sicilia, in quei luoghi dove c'era il più grande bacino minerario per l'estrazione dello zolfo d'Europa e oggi il Parco Minerario di Floristella-Grottacalda. "Ci è venuto naturale superare la dimensione verista per una lettura tragica di Rosso Malpelo, interpretato dall'esordiente Antonio Ciurca, un bastian contrario anche nella vita. Verga è uno degli scrittori più grandi di sempre, da lui è nato il neorealismo cinematografico, con titoli quali La terra trema, a cui idealmente mi rifaccio". "Nei cunicoli della miniera - prosegue il regista di Placido Rizzotto - non si possono scegliere le inquadrature, mettere le luci, montare carrelli, costruire le scene: il cinema al suo stato primitivo si libera di tutto il superfluo, di qualsiasi estetica e retorica". E scopre la solidarietà umana. Finanziato per un terzo con fondi della Comunità Europea (POR Sicilia)  e per gli altri due terzi dai soci della Arbash (società di Scimeca) e dai lavoratori, tecnici e attori che hanno deciso di prestare la loro opera al minimo sindacale, Rosso Malpelo da marzo viene proiettato in cento scuole del nostro Paese: l'intero incasso, escluse le spese per l'affitto delle sale cinematografiche e i diritti SIAE, andrà direttamente a finanziare il progetto per i bambini impiegati nelle miniere di Potosi in Bolivia, uno dei Paesi più poveri al mondo. Chiaro lo slogan: 100 scuole adottano 1000 bambini. Elaborato dall'Onlus MLAL (Movimento Laici America Latina), il progetto incentrato sulle cittadine di Atocha e Cotagaita è finalizzato  a portare i bambini a scuola e garantirgli un pasto al giorno. In programma anche il potenziamento delle attività di trasformazione agro-alimentare gestite dalle associazioni contadine e il sostegno dell'attività scolastica attraverso l'acquisto di materiale didattico. Non solo, il progetto sosterrà anche l'imprenditoria femminile e la tutela della salute pubblica. Il progetto, subordinato all'impegno delle autorità locali a non utilizzare i bambini nel lavoro in miniera, avrà una durata di tre anni per un costo previsto di 500.000 euro.