“Riportare l’Italia nella mappa della co-produzioni, riportare l’Italia a esportare il prodotto”. Parola del neodirettore Lucia Milazzotto, è MIA, acronimo di Mercato Internazionale dell’Audiovisivo, che dal 16 al 20 ottobre celebra la sua prima edizione durante la Festa del Cinema di Roma tra Terme di Diocleziano e Hotel Boscolo Exedra.

Brand di Anica e Apt, prodotto da questi due soggetti con Doc/it e Fondazione Cinema per Roma, con il sostegno di Ministero dello Sviluppo Economico e ICE, MIA dà i primi numeri: 1250 gli accreditati, per metà stranieri, a oggi (la Business Street 2014 ne registrò 700), i buyers sono 300, i produttori 500, gli International sales agents 122. Si punta alla “convergenza di cinema, tv e documentari, factual e puri, e all’innovazione, con una piattaforma dove vendere e acquistare, senza intenzioni fieristiche, piuttosto guardando al matchmaking, con 110 proiezioni in 4 giorni”. 34 anteprime di mercato, 30 titoli italiani, eccone alcuni: Sparrows di Runar Runarsson, Lo chiamavano Jeeg Robot di Gabriele Mainetti e Italian Race di Matteo Rovere, mentre tra le serie tv l’inedito Due di noi (pilot) di Ivan Cotroneo.

In particolare, il mercato comprende: Mia Cinema, ovvero The Business Street e New Cinema Network (in selezione: Sembra mio figlio di Costanza Quatriglio; Single Mother di Hana Makhmalbaf; Le filles du temps di Valerio Mieli), per compravendita di prodotto e mercato di co-produzione; Mia Tv Days, sul tv drama; Doc&Factual Agora; Italian Doc Screenings, che celebrano dal 16 al 18 ottobre l’undicesima edizione con 26 progetti selezionati.

“L’obiettivo non è fare un mini Mip (il mercato di Cannes, NdR), piuttosto lavorare sulla fiducia e seguire i trend del mercato”, giocando anche la carta di MIA Talks, con lo scopo di incentivare dialogo e circolazione di idee e best practice: focus su animazione, trans media e gaming; incontro sul Servizio pubblico, con BBC, Arte/ZDF, Rai Uno e altri (il 16 ottobre, dalle 16 alle 18, alle Terme di Dicocleziano); China Day. Non c’è Netflix, “perché sta curando il lancio in Italia e Spagna”, ma – sottolinea Diamara Parodi Delfino, Fondazione Cinema per Roma – “MIA scommette sulla creatività e l’industria culturale: Cannes e Berlino sono mercati velocissimi, qui si ha voglia di mettersi seduti a un tavolo per un ritorno al prodotto”.

Ma rispetto al defunto Mifed, all'ex Business Street e il light market della Mostra di Venezia, qual è lo specifico di MIA? “L’industria: i player più importanti – conclude la Milazzotto - ci sostengono, con la volontà di mettersi in gioco e in campo. Questa è la grossa novità”.