Sarà un evento popolare, dedicato a tutti i fan di Alberto Sordi, quello voluto da Carlo Verdone insieme al fratello Luca e all'Assessorato alla Cultura della Regione Lazio per ricordare il grande attore a 10 anni dalla morte. Alberto il grande, il documentario con il quale rendono omaggio alla memoria e alla figura del maestro e amico scomparso il 24 febbraio del 2003, sara' proiettato in anteprima, con una serie di proiezioni aperte a tutti, al Cinema Adriano di Roma martedì 19 febbraio. Al documentario sarà dedicata la programmazione di tre sale con due spettacoli gratuiti, alle 19.30 e alle 21.30. Per assicurarsi l'ingresso in sala sarà sufficiente prenotarsi a partire da mercoledì 13 febbraio sul sito: www.culturalazio.it/albertoilgrande. "Questo documentario è una carezza che abbiamo voluto dare ad Alberto e vorremmo che tutti coloro che come noi lo hanno amato, tutte quelle migliaia di persone che hanno fatto la fila per ore alla camera ardente per dargli l'ultimo saluto 10 anni fa, avessero la possibilita' di ricordarlo ancora una volta insieme a noi", dicono Carlo e Luca Verdone che la sera del 19 febbraio saranno presenti al Cinema Adriano. Alberto il Grande è un progetto voluto e sostenuto dall'Assessorato alla Cultura della Regione Lazio e realizzato da Arimvideo, per celebrare il grande attore romano nel decennale della sua morte. Una lunga carrellata di testimonianze di amici, registi, colleghi, collaboratori e studiosi, tra i quali Franca Valeri, Gigi Proietti, Pippo Baudo, Claudia Cardinale, Gian Luigi Rondi, Goffredo Fofi, Ettore Scola, Enrico e Carlo Vanzina, Emi e Christian De Sica, insieme a sequenze tratte dai suoi film, video e immagini inedite scovate negli archivi di Medusa, della Rai, di Cinecittà Luce, della Fondazione Alberto Sordi e dell'Associazione Culturale Enrico Appetito, contribuiscono a ricostruire il ritratto insieme umano e artistico dell'attore che con il varietà, il cinema e i suoi eroi tragicomici ha saputo meglio di chiunque altro raccontare gli italiani, con i loro pregi e soprattutto con i loro difetti. A raccontare Alberto Sordi anche una testimone d'eccezione, la sorella Aurelia, che per la prima volta ha voluto aprire le porte della villa di via Druso dove Sordi ha abitato dal 1958 fino alla sua scomparsa.