Successo a Roma per Il colore della libertà. Un'affollata anteprima di gala al Warner Moderno omaggia il film di Bille August con Dennis Haysbert, Joseph Fiennes e Diane Kruger, sul taciuto rapporto fra Nelson Mandela e il suo carceriere bianco. Insieme al regista danese de La casa degli spiriti e al protagonista Fiennes, ad applaudire il dramma in uscita il prossimo 30 marzo, c'è tutto il cinema che conta. Lunghi applausi e commozione salutano le parole dei due, introdotti sul palco insieme al sindaco di Roma Walter Veltroni da Luciano Sovena. Un primo ringraziamento, va proprio all'amministratore delegato dell'Istituto Luce, che oltre a distribuire il film, ha partecipato anche alla sua produzione: "Devo molto al sostegno italiano - dice August -. Senza il vostro contributo, Il colore della libertà non avrebbe mai visto la luce. Sono molto orgoglioso del risultato, perché ritengo fondamentale dare spazio a simili storie di riconciliazione e perdono". Al centro della storia, presentata in concorso all'ultima Berlinale, è infatti la parabola del vero ufficiale bianco, incaricato di sorvegliare Mandela nel corso dei suoi 27 anni di prigionia. Un rapporto intimo e lacerante, che nell'interpretazione del regista, lo porta infine ad incarnare il messaggio di pace e speranza dello stesso leader sudafricano: "Quando sono andato in visita da Mandela - gli fa eco, commosso, Walter Veltroni -, sono rimasto molto colpito dalla galleria dei ritratti dei politici che lo avevano preceduto alla guida del Paese. Riconoscere fra loro molti dittatori è stata la concreta testimonianza di come la storia abbia dato ragione alla riconciliazione pacifica, per cui Mandela si è tanto a lungo battuto". Ad applaudire in platea, insieme a Citto Maselli e Mimmo Calopresti, ci sono per la anche Antonio Di Pietro, il responsabile della Direzione Generale Cinema del Ministero, Gaetano Blandini, il presidente della Fondazione Ente dello Spettacolo Dario Viganò e una folta rappresentanza di Cinecittà Holding.