“Vittorio Gassman è stato un attore rivoluzionario, capace di passare da un genere all'altro, dai moderni ai classici”. Parola di Giancarlo Scarchilli che presenta Vittorio racconta Gassman – Una vita da mattatore, film-documentario che vuole far conoscere il percorso artistico e umano di una delle maggiori personalità dello spettacolo e della cultura italiana del XX secolo. “E' un doc che rispecchia non solo il lavoro di mio padre, ma anche il suo carattere: Giancarlo era la persona più adatta a descriverlo”, dice Alessandro Gassman che ha ideato il progetto insieme a Scarchilli, amico fraterno di Vittorio: “Gassman e Sergio Citti mi hanno avviato al mestiere di cineasta, ma mi hanno anche fatto dono della loro amicizia. Per un periodo si è ricordata solo la depressione di Vittorio, di cui ha sofferto negli ultimi anni della sua vita. Io ho voluto raccontare la sua straordinaria carriera artistica e la sua vita privata: i figli, le donne, le amicizie. Amava le famiglie allargate. Era una persona generosa, altruista, divertente e discreta”. Attore, regista, sceneggiatore, scrittore e doppiatore, attivo anche in campo teatrale e televisivo, Gassman ha avuto quattro figli da quattro donne diverse, creando per questo scalpore. “Mio padre aveva ventitre anni quando sono nata e stava iniziando la sua carriera. Non era un uomo portato per la paternità. Ma era un gran padre perché ha dimostrato sempre le sue debolezze, la sua fragilità e i suoi difetti”, dice la prima figlia Paola, mentre Alessandro aggiunge: “Amava il sacrificio e sceglieva sempre la strada più tortuosa e faticosa. Mi ha insegnato questo”. A undici anni dalla sua morte (che ricorre il 29 giugno), già passato nella sezione Fuori concorso del Festival di Venezia, Gassman, il mattatore torna in sala distribuito da Medusa e si racconta attraverso la voce narrante del figlio: “ Ho sempre invidiato Piero Angela e per una volta l'ho fatto io!”, ironizza Alessandro Gassman.