“La sala è il cuore, la culla del nostro mestiere, anche se ultimamente non abbiamo la possibilità di frequentarla. Un film nel buio di un cinema si vede meglio, si gode di più. Si trasforma in condivisione, racchiusa in uno spazio senza tempo. È un’esperienza non replicabile, che di sicuro non si può paragonare a una fruizione ancorata a uno schermo di dimensioni ridotte o a un telefonino. Le emozioni, la qualità del suono, il legame silenzioso con chi ci circonda… Mi auguro che tutto questo possa tornare presto, sto fremendo. Sono passati mesi dall’ultima volta, e non mi era mai successo in tutta la mia vita. Per fortuna avevo fatto una bella scorpacciata tra la Mostra di Venezia e la Festa di Roma. L’ultimo titolo per me è stato Cosa sarà di Francesco Bruni”, spiega il regista Giulio Base.

La disaffezione del pubblico per la sala è ormai un argomento che tiene banco da anni. Tante le motivazioni, le variabili, dai prezzi dei biglietti alla concorrenza delle piattaforme streaming. Eppure il 2019 aveva dato segni di ripresa. Se prendiamo come punto di riferimento il mese di agosto, i botteghini avevano raggiunto l’incasso più significativo dal 1995, in base alle rilevazioni Cinetel.

La stagione estiva 2019, rispetto al 2018, aveva avuto un incremento di quasi il 109% a luglio, e del 45% ad agosto. Buono anche il mese di dicembre con un +13.76%, il migliore dell’ultimo decennio. Nel box office del 2019, in vetta c’era Il Re Leone con 37.5 milioni di euro, e al sesto posto Il primo Natale con 13.3 milioni, in testa alle produzioni nazionali. Nel 2018 non c’erano film italiani nelle prime dieci posizioni.

Il 2020 era partito sotto ottimi auspici. Tolo tolo di Checco Zalone, nelle sale dal 1° gennaio, aveva superato i 46 milioni, con una partenza da capogiro. La pandemia ha spento gli entusiasmi. Cinema chiusi per 6 mesi su 12, rinvio di quasi tutti i blockbuster su piazza. Tenet di Nolan ha provato a invertire la rotta, ma si è fermato alla soglia dei sette milioni.

La Fondazione Ente dello Spettacolo, in collaborazione con Avvenire, si schiera a sostegno della sala con Cineripresa, un’iniziativa che vuole guardare con speranza al futuro. Sui canali della Fondazione verrà chiesto alle persone di spiegare il motivo per cui vogliono tornare al cinema. A chi scriverà i commenti più interessanti e originali verrà regalato un biglietto, da utilizzare quando si parlerà di riapertura e non di nuove chiusure.

 

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