(Cinematografo.it/Adnkronos) - "Il problema c'è, non lo nascondiamo, stiamo cercando di risolverlo". Davide Croff e Marco Müller, rispettivamente presidente della Biennale di Venezia e direttore della Mostra, arrivano in sala stampa per parlare del problema che ha assillato la prima parte della rassegna: i clamorosi ritardi delle proiezioni. Croff ha individuato tre motivi: "Prima di tutto l'affollamento - dice il presidente - la Mostra 2004 ha richiamato l'attenzione della critica, del pubblico e della stampa al di là delle previsioni. Questo ci ha posto problemi logistici non trascurabili. Il tasso di occupazione alberghiera è del 30% in più rispetto allo scorso anno e la presenza del pubblico è del 35-40% superiore". Poi la sicurezza: "La sala va bonificata dopo ogni proiezione - dice Croff - quest'anno si sono strette le maglie e i responsabili della sicurezza ci chiedono legittimamente più tempo".
Terzo problema, gli imprevisti: "Sono stati superiori anche alle scorte che avevamo fatto per affrontarli - dice Croff - la presenza dei No global, cui riconosciamo comunque un comportamento disciplinato, ci ha creato rallentamenti. E ieri sera l'errore dei computer che hanno stampato 200 biglietti in più ha fatto il resto". Croff ribadisce la "carenza strutturale di fondo delle strutture della Biennale", "il fatto che la Mostra ha un vestito troppo piccolo per il successo che ha. Sono problemi che non risolveremo in questa edizione ma stiamo lavorando sull'emergenza". Già dal primo pomeriggio è stato deciso di anticipare alcune proiezioni per consentire un miglior rispetto dei tempi previsti.
Dal canto suo il direttore della Mostra Marco Müller ha precisato che "da parte della major non c'è stato alcun muso lungo. Anche ieri notte Weinstein ("boss" della Miramax, ndr) ha sdrammatizzato quello che stava avvenendo. Insomma, non c'è da parte delle major un atteggiamento di voler stigmatizzare le carenze della Mostra". Müller ha fatto notare che ieri si erano accumulati molti film importati, tutti molto lunghi. Circostanze che, ha detto il direttore, non sono facilmente governabili: "Visto che le major impongono le loro decisioni quando si tratta della presenza di una star. E se Johnny Depp poteva venire soltanto ieri, potevamo fare ben poco". Ma Müller, rileva anche altri aspetti: "Non vorrei che dovessimo rimproverarci l'apertura alla Settimana della Critica e alle Giornate degli Autori: si sono allargati un po' tutti con il numero di film e anche questo ha contribuito all'affollamento di questi giorni".
Il direttore ha ringraziato Nicole Kidman: "Sempre sia benedetta - ha detto - visto che è stata una della poche star internazionali ad accettare di venire non nei primi giorni o nel weekend, forse per stare a debita distanza dal passaggio dell'ex marito Tom Cruise al Lido". Müller si è anche scusato dei ritardi al Palagalileo: "L'unica giustificazione che ho in quel caso sono i maggiori controlli della sicurezza". Una replica anche sulle defezioni di alcuni divi: "Non mi pare che ce ne siano molte - ha detto - Monica Bellucci ha un figlio che nasce tra 20 giorni. Johnny Depp è arrivato comunque malgrado stia girando un film". E comunque Müller sottolinea che, a volte, i ritardi possono portare anche bene: "Per rimediare al ritardo della proiezione che abbiamo fatto del film di Johnnie To abbiamo organizzato una visione ad inviti con persone che sapevamo essere interessate al film. C'era anche Tarantino che ha comprato la pellicola e la farà uscire negli Stati Uniti per le sue sale".