Cosa rappresenta Freddy per te?
Freddy è stata una benedizione. Grazie alla serie di Nightmare, infatti, sono diventato famoso in tutto il mondo e ho potuto lavorare dappertutto: Africa, Romania, Spagna, Italia ecc. Freddy ha cambiato la mia vita e non sarò mai abbastanza grato per questo. Anche la serie tv Visitors mi aveva regalato una certa notorietà, ma è stato il ruolo di Freddy Krueger a fare la differenza per la mia carriera. E voglio citare un altro esempio: nel 2003 ho partecipato al Festival di Venezia come attore del film di Ciprì e Maresco Il ritorno di Cagliostro; il pubblico ci ha dedicato 10 minuti di applausi ed è stato uno dei momenti più belli della mia vita. Ma anche in questo caso lo devo a Freddy: se non fosse stato per lui non mi sarei mai trovato a Roma a girare della pubblicità e non avrei mai incontrato Ciprì e Maresco.
Perché, secondo te, Freddy è così efficace come Boogeyman?
Freddy esiste solo nell'immaginazione delle sue vittime, è una creatura totalmente larger than life che vive nel mondo dei sogni, nel subconscio della gente come un'infezione. Wes Craven ha avuto questa geniale invenzione di riferirsi agli incubi, che sono un concetto universale al quale tutti possono relazionarsi: questa è la chiave del successo di Freddy e dell'intera saga.
Una delle caratteristiche più marcate in Freddy è il suo dark humour: si trattava di una cosa già presente nello script o lo dobbiamo al tuo contributo personale?
L'elemento umoristico era già presente nello script che ho ricevuto quando ho studiato per la parte del primo Nightmare. Magari, nel corso dei sequel, abbiamo esasperato un po' troppo questo lato del personaggio ma, nonostante Wes Craven non abbia mai digerito questa evoluzione di Freddy, i fan adorano questo lato del personaggio e quindi abbiamo sfruttato lo humour in tutti i modi. Addirittura, mi ricordo che giravamo il finale di alcune scene in due modi: uno che finiva in modo comico-grottesco e l'altro dark e violento. La maggior parte delle volte il montatore finiva con lo scegliere la prima opzione anche per questioni di ritmo narrativo.