Siete tra coloro che ritengono che l'avvento del digitale e la scomparsa della pellicola segneranno la fine di un'era nella storia del cinema? Se così fosse, non potete fare a meno di appassionarvi alla vicenda dell'industria che ha segnato la stagione più gloriosa del cinema italiano. Il volume Ferrania - Storie e Figure di Cinema & Fotografia, curato da Cesare Colombo, racconta infatti la storia della Ferrania, la maggiore fabbrica di prodotti fotosensibili del nostro paese. Alla fine della prima guerra mondiale, un'industria bellica dell'entroterra ligure, la Sipe, si mise in società con la francese Pathé e riconvertì la nitrocellulosa, usata per la produzione di bombe, in chilometri di pellicola per il nascente mercato dei fotoamatori e per l'industria cinematografica. Per promuovere la fotografia lanciò nel 1947 anche una rivista con il suo nome. Il mensile Ferrania divenne presto un organo di diffusione e rielaborazione della cultura visiva del nostro paese. E, mentre difendeva tenacemente la sua produzione di pellicole contro i colossi della concorrenza estera come Kodak, l'industria divenne la maggiore fornitrice di Cinecittà: è con le pellicole in bianco e nero Ferrania, infatti, che è stata scritta la storia del Neorealismo italiano. Ma la sua favola ai sali d'argento era destinata a finire: a cavallo tra gli anni Sessanta e i Settanta, l'industria fu assorbita dall'americana 3M e gradualmente abbandonò la produzione di pellicola. L'avventuroso intreccio tra l'azienda italiana e la nostra cultura ha lasciato però un'eredità preziosa. Dal secondo dopoguerra gli stabilimenti Ferrania divennero custodi dei fondi fotografici di studi in estinzione, raccogliendo lastre e album di amatori anonimi o illustri, come Giovanni Verga, ma anche di grandi artisti della fotografia come Elio Luxardo e Ghitta Carrell. È un archivio fotografico straordinario i cui scatti più significativi sono stati ora raccolti da Cesare Colombo in questo volume che racconta, attraverso le immagini, quasi un secolo di storia di Ferrania ma anche del cinema e della fotografia italiana. Due ampie sezioni, introdotte da Lorenzo Pellizzari, sono dedicate alle foto di scena e di set con testimonianze visive pressoché inedite della lavorazione dei capolavori di Pasolini, Antonioni, Fellini, per citarne alcuni.