A dieci anni di distanza dall'Uomo Ragno di Sam Raimi (Spider-Man, 2002) e a cinquanta da quello a fumetti creato da Stan Lee e Steve Ditko (la prima avventura è datata agosto 1962, contenuta nel numero #15 della serie antologica Amazing Fantasy), Spider-Man rinasce di nuovo, il prossimo 4 luglio.Un nuovo inizio - anzi come lo chiamano gli americani un reboot - che interesserà solo in Italia 900 sale (distribuisce la Warner) e che ci riconsegnerà un “Uomo ragno” affatto diverso: Andrew Garfield (The Social Network) prende il posto di Tobey Maguire, la lanciatissima Emma Stone interpreta Gwen Stacy, prima fidanzata di Peter Parker, soppiantando Kirsten Dunst/Mary Jane Watson e Marc Webb, autore dell'incantevole romantic comedy 500 giorni insieme, assume il timone dell'operazione. Ma non è solo una questione di nomi. The Amazing Spider-Man - il titolo riprende alla lettera quello del comic – rappresenta anche un upgrade tecnologico rispetto alla trilogia di Raimi, proponendo per la prima volta le avventure dell'uomo ragno in un moderno 3D. Alcune sequenze rendono giustizia a questa scelta. Gli operatori che hanno lavorato a The Amazing Spider-Man hanno potuto maneggiare le Red Epic 3D, le telecamere di ultima generazione in campo stereoscopico (sono quelle utilizzate da Scorsese in Hugo Cabret per capirci). E l'effetto si vede. Sembra di stare in un ottovolante, mentre seguiamo le acrobazie del protagonista. Le immagini sono nitide e la conversione al nuovo formato ha eliminato del tutto l'alone digitale che ancora qualche anno rendeva "innaturale" il movimento: “Volevamo che la gente entrasse nei panni di Peter Parker e di Spider-Man, e il modo migliore per farlo è intensificare la realtà con il 3D”, afferma Webb. E aggiunge: “E' il format ideale per permettere al pubblico di muoversi nello spazio, fluttuare nell'aria e sorvolare Manhattan”.Sarebbe ingiusto però ridurre l'intera operazione a un refresh stereoscopico: “Credo che la vera novità di questa trasposizione sia l'approccio più naturalistico al racconto - spiega Webb -. Volevo che il divertimento, lo spettacolo, l'azione, la rabbia e lo humour fossero più realistici. Come se ci si trovasse a passare per strada e assistere a tutto questo”. Non è un caso che una parte preponderante della lavorazione l'abbiano avuto gli stuntman. Webb ha lavorato con il migliore team stunt di Hollywood, quello di Andy Armstrong, proprio per rendere quanto più naturale possibile movimenti e acrobazie del personaggio.Andrew Garfield ha passato mesi a preparasi fisicamente alla parte: “E' stato molto impegnativo, davvero. Per sei mesi Armando (Alarcon, il preparatore atletico, ndr) e io abbiamo lavorato insieme per sei giorni alla settimana. Mi ha spinto a raggiungere traguardi che consideravi impensabili”. Una devozione al personaggio che trascende la mera applicazione professionale: “Il personaggio di Spider-Man ha significato molto per me, fin da bambino (a riprova esiste una foto che ritrae il piccolo Andrew all'età di tre anni vestito da Uomo ragno, ndr). La mia passione per il personaggio è iniziata presto. Ma solo quando ho iniziato le riprese ho capito perché lo amavo tanto: Peter Parker è un eroe, non un supereroe. E' già una persona in gamba prima che il ragno lo morda. Ed è un eterno bambino. E' spensierato, si diverte a usare i poteri. E naturalmente non è perfetto. Ma cerca con tutte le sue forze di fare quello che è giusto. Perciò appartiene a tutti ”.Con Andrew Garfield c'è Rhys Ifans, aka "The Lizard", uno dei villain più amati della serie a fumetti, per quanto sia possibile amare queste mostruose epifanie della psicopatologia criminale: "Come tutti i cattivi della saga - nota l'attore britannico - ha molte zone d'ombre. Il suo rapporto con Peter Parker è ambivalente: prima di diventare Lizard era il Dr. Curt Connors, il vecchio socio di laboratorio del padre di Peter: il loro conflitto nasconde una forte componente emotiva".Emma Stone, come detto, interpreta invece la fidanzata di Peter Parker, Gwen Stacy, "la sola che abbia amato Peter senza sapere che fosse Spider-Man”, sottolinea l'attrice. Entrambi gli attori nel presentare i rispettivi personaggi mettono in luce l'importanza della componente affettiva nel film.A tal proposito, Marc Webb sottolinea come The Amazing Spider-Man approfondisca maggiormente la relazione tra Parker e i genitori, prima che il ragazzo passi sotto la tutela degli zii. Ma più che nel bisogno di recuperare le radici, l'ubi consistam dell'operazione risiede nel desiderio di regredire all'infanzia. L'implicito è coerente con la dimensione scopertamente ludica del nuovo Spider-Man. Che è davvero “figlio” dell'uomo mascherato immaginato da Raimi. Quello inseguiva una maturità necessaria di fronte a una nazione spaurita, questo vorrebbe tornare bambino per rivivere anni radiosi e spensierati.E' vero che a grandi poteri corrispondono grandi responsabilità. Ma chi, potendo mantenere i primi, non farebbe volentieri a meno delle seconde?