Che qualcosa fosse cambiato ce n'eravamo accorti da tempo. L'Ufficiale e gentiluomo, che in mostrine combatteva per la sua bella operaia, sembra ormai una cartolina dalla preistoria. Le polaroid degli ultimi anni lo ritraevano in improbabili ruoli da padre di famiglia alle prese con campionati di ortografia e avvocato tanto al bivio, da preferire Stanley Tucci a Jennifer Lopez per un ballo rovente. Prestazioni davvero poco straordinarie, insomma, che ci avevano fatto interrogare sulla fine del buon vecchio Gere. Quasi avesse sentito, il nostro Richard ha rispolverato il suo cuor di leone. Un primo sussulto arriva inaspettato alla Festa di Roma. In tanti (e tante, soprattutto) lo attendevano in passerella blocchetto alla mano. Pochi confidavano però che a scuoterlo potesse essere addirittura Lasse Hallström. L'uomo di melassa e Chocolat, quello della Casa del sidro e del Vento del perdono, ha invece tradito addirittura il titolo del film: altro che Imbroglio, col film sul falso biografo di Howard Hughes, gli ha fatto un regalo coi fiocchi. Irriconoscibile, coi chili in più Gere guadagna anche in spessore e qualità. Sorprende tutti, archivia cuore, amore e altre strofette e soprattutto batte un colpo. Non solo ci ricorda che c'è, ma dimostra anche di invecchiare bene. Si prende meno sul serio, fa il cattivo con brio e riscopre pure la letteratura. Proprio ora che a Hollywood ci si ispira anche all'elenco del telefono, lui spiazza invece tutti. Fantasy, thriller, biografie? Macché. In controtendenza con tutti, si è messo addirittura in testa di fare un film sul Barone rampante di Italo Calvino. Tutto sta a capire chi gli darà i soldi. Ma potrebbe mettere a frutto l'esperienza del recente Imbroglio: e magari venderlo alle major come un film sulla Controriforma...