Al film gli applausi scroscianti della stampa, a lei le attenzioni di tutti i giornalisti. Non male la giornata di A Few Best Men - commedia irreverente tutta equivoci, gag e nozze firmata da quel ragazzaccio australiano di Stephan Elliott, tornato (fuori concorso qui, in sala a marzo con Lucky Red e un titolo nuovo: Tre uomini e una pecora) al Festival di Roma due anni dopo Easy Virtue - e dalla più celebrata dei suoi protagonisti, Olivia Newton-John, che per molti è rimasta la Sandy di Grease: "Un personaggio - confessa l'attrice - che ha cambiato la mia vita per sempre e a cui sono molto grata". Anche se a vederla oggi nei panni di una scatenatissima signora di mezz'età che da' di matto durante il matrimonio della figlia, si fatica a credere che sia la stessa Newton-John capace d'incantare e intenerire più di trent'anni fa duettando con Travolta sulle note di You're The One That I Want: "Ma ora sono invecchiata e mi diverte interpretare personaggi più cattivi ed eccentrici. Ma non mi sono voluta vendicare di Sandy". Sarà, ma la Newton-John ce l'ha messa tutta per lasciarsela alle spalle, al punto da non tirarsi indietro quando Elliot ("Con cui volevo lavorare da tempo", confessa) le chiede di sniffare cocaina e di aggrapparsi a un lampadario durante le rocambolesche nozze: "Non ho esperienza né di droga né di alcol - precisa - ma mi piace molto osservare la gente che fa cose strane quando si ubriaca". Interviene a sua difesa il regista: "E' così ingenua riguardo alle droghe che negli anni '70, a Los Angeles, si chiedeva perché diamine alle feste la gente continuasse ad andare al bagno".
Dal canto suo Elliot non smentisce la fama di sovversivo: ""Vi è una similarità in tutti i miei film: se posso comportarmi male lo faccio. Persino in Easy Virtue, che era molto inglese e in costume". Anche lì c'era una messa alla berlina del matrimonio: "E' la mia vendetta dopo tanti anni di filmini matrimoniali, con i quali ho iniziato la mia carriera di regista". Nel frattempo, il film che l'ha lanciato, Priscilla- La regina del deserto, è diventato un musical: "A breve sarà in scena a Milano", conferma Elliott, che conclude: "Trovo affascinante che un film con più di 20 anni sia ancora amato in questa maniera. Evidentemente ci sono matrimoni destinati a durare".