Dopo aver conquistato il festival di Berlino, arriva in Italia il film vincitore dell'Orso d'Argento, Sophie Scholl del tedesco Marc Rothemund. Il film uscirà soltanto a settembre, distribuito dall'Istituto Luce, ma è stato scelto per inaugurare il German Film Festival (in programma a Roma fino all'11 aprile), nell'ambito del quale sarà proiettato in anteprima questa sera alla presenza del regista, dello sceneggiatore Fred Breinersdorfer e dell'attrice protagonista Julia Jentsch, premiata alla Berlinale per la sua toccante interpretazione. Sophie Scholl è ambientato a Monaco nel 1943 e racconta attraverso gli occhi di una studentessa  di 21 anni, l'avventura della Rosa Bianca, un gruppo di resistenza antinazista ma pacifista che operò negli anni della dittatura di Hitler opponendosi alla guerra in Europa e al governo del Terzo Reich. Il 18 febbraio del 1943 Sophie venne arrestata insieme al fratello Hans dopo essere stata sorpresa a distribuire volantini all'università. Cinque giorni dopo venne giustiziata. Il film è la cronaca esatta di quest ultimi cinque giorni. "Quello che raccontiamo corrisponde esattamente a quanto accaduto - spiega il regista -. Non ho voluto iniziare a girare fino a quando non sono stato certo che tutto quello sarebbe successo e che sarebbe stato detto nel film non fosse stato documentato al 90%". Per due anni, Rothemund e Breinersdorf hanno condotto accurate ricerche: "Ho perfino speso 400 euro per avere i bollettini meteo di quei giorni e abbiamo girato nei luoghi originali in cui si svolsero i fatti, l'università e il palazzo di giustizia" spiega il regista, che ha potuto anche disporre di una lunga lettera di 14 pagine scritta dalla compagna di cella della giovane, delle trascrizioni degli interrogatori firmati all'epoca dalla Scholl e dei verbali originali dell'udienza in tribunale e di quelli dell'esecuzione, nei quali era stato pure indicato il tempo necessario all'esecuzione, "gli otto secondi che si vedono nel film" dice ancora Rothemund. "Come tedesco non mi sento in colpa per quello che è successo, ma mi sento comunque responsabile di mantenere vivo il ricordo di quella resistenza. Soprattutto oggi, che a distanza di 60 anni, assistiamo a un revival di manifestazioni naziste". Sophie Scholl è uno dei sette film di cui si compone il programma di questa sesta edizione del festival: "La selezione è stata piuttosto difficile per l'alto numero di opere di qualità che quest'anno sono state prodotte in Germania" dice il direttore artistico della manifestazione Giovanni Spagnoletti. Due i filoni principali in cui si dividono i film in cartellone: quello dell'impegno civile e storico, che comprende oltre a Sophie Scholl anche il l'opera prima Die Edelweisspiraten, e quello delle commedie etniche, tanto apprezzate anche all'estero, come Kebab Connection e Alles auf Zucker!, che chiuderà il festival.