(Cinematografo.it/Adnkronos) - "M'interessava esplorare dall'interno la mente di un personaggio negativo, ma d'ora in poi non voglio più interpretare poliziotti alle prese con assassini". Jean Reno dice basta a thriller ed action-movie. Dopo L'impero dei lupi, film diretto da Chris Nahon che uscirà nelle sale italiane il 30 settembre, l'attore francese ha deciso di prendersi una pausa. "La commedia, in questo periodo della mia carriera, la trovo più attraente" dice. Il primo passo verso la svolta l'ha compiuto accettando di lavorare con Roberto Benigni in La tigre e la neve ("Benigni vola, è come un angelo, nel mondo non esiste un'altra persona come lui") e da poco ha terminato le riprese del remake de La Pantera Rosa con Steve Martin. "Alla fine l'importante è lavorare bene e fare cose sempre diverse". In L'impero dei lupi interpreta il ruolo di un poliziotto corrotto, che viene coinvolgo nella caccia di un serial killer che si accanisce contro le immigrate turche. Si tratta del suo terzo film  ispirato a un romanzo di Jean-Cristophe Grangé, dopo I fiumi di porpora e il suo sequel. Ad affiancare Reno sul grande schermo anche Laura Morante. "Tutto il film  - gli fa eco il regista - è una ricerca della coscienza, sia per lo spettatore che per i personaggi. Ho voluto confondere le tracce utilizzando generi diversi, dall'horror al thriller al poliziesco". E' un film che vuole essere popolare e spettacolare, "non una presa di coscienza politica contro la Turchia - chiarisce Nahon -. L'ho realizzato solamente per il piacere del pubblico, specie quello dei giovani, anche se non mancano scene molto violente".