Il numero di settembre della Rivista del Cinematografo è dedicato alla 75ma Mostra Internazionale d’Arte Cinematografica della Biennale di Venezia, che si svolgerà dal 29 agosto all’8 settembre 2018 al Lido.

A introdurre la Cover Story del nuovo numero è la stessa copertina che titola: “Venezia 75 – Leoni e Pantere. Non solo Cronenberg e Redgrave alla carriera, alla Mostra il Black Power di Roberto Minervini”. I Leoni simbolo di Venezia (con un’anticipazione di tutti i film più attesi) e le pantere (che spiccano su una copertina realizzata ad hoc) per ricordare le Black Panthers, il partito rivoluzionario in difesa delle popolazioni di colore. Lo speciale dedicato a Venezia propone infatti una riflessione sul ritorno del razzismo, in occasione della presentazione in concorso di What You Gonna Do When The World’s On Fire? del regista italiano.

Roberto Minervini, Gianni Riotta e Don Virginio Colmegna firmano tre articoli con cui affrontano il tema dell’odio razziale e il problema della convivenza fra etnie diverse.

Minervini, nel pezzo Chi ha paura dell’Uomo Nero, scritto in esclusiva per la Rivista del Cinematografo, parla della sua personale esperienza negli States, e di come l’abbia trasposta nel suo film. Richiama alla memoria l’escalation di violenza iniziata nel luglio 2016: “Per quanto mi riguarda, i ricordi di tale periodo sono legati non solo agli efferati scontri tra neri e polizia, ma anche e soprattutto alla ricomparsa in pompa magna di un sentimento popolare che pareva essersi estinto: la “paura dell’Uomo Nero”.

Riotta, in Quando il KkK sembrava morto, propone un duro spaccato degli ultimi anni di vita del movimento, fino al suo tracollo. Finalmente nel Sud degli anni Ottanta l’odio sembrava un ricordo lontano. Poi con la crisi economica del 2008 ha ripreso vigore: “Il Ku Klux Klan scopre il web e i social media. Anziché raid con i cappucci bianchi e le croci in fiamme, si mobilita via siti, blog, chat e fake news contro i nemici. Il Klan che avevo visto sgominato in campagna risorge online con la sua crudele propaganda. Altra violenza, dalla rete, va in strada. Una nuova generazione deve battersi per giustizia e fratellanza contro il ciclo del Male che dalla parola greca kuklos, ciclo, il KKK prende nome”.

Don Virginio Colmegna, presidente della fondazione Casa della Carità, riflette sul concetto di razzismo, indissolubilmente legato a quello di discriminazione e alla povertà. “La maggior parte delle persone che prova sentimenti di inimicizia e rancore verso uno straniero lo fa perché si sente minacciata dalla sua povertà. In tempo di crisi […] chi arriva da lontano viene percepito come colui che ambisce a quelle stesse risorse che si pensa spettino prima a noi. Quante volte si sente dire dalla gente comune: “I profughi vengono aiutati, ma chi pensa ai nostri disoccupati?”.

In chiusura Marzia Gandolfi in La risposta afroamericana ci spiega come “la storia del razzismo negli Stati Uniti si accordi puntualmente a quella del cinema”.

Per tutti l’appuntamento è con il numero di settembre della Rivista del Cinematografo e con il programma della Fondazione Ente dello Spettacolo a Venezia, con gli eventi organizzati per tutto il periodo della mostra nello Spazio FEdS allestito presso la Sala Tropicana 1 dell’Hotel Excelsior, al Lido.