Correva l'anno 1982 quando Sam Raimi fece la sua prima apparizione sulla Croisette per cercare di vendere i diritti internazionali de La casa. "Ma all'epoca – spiega il regista cinquantenne - ero solo al Marché du film, le porte del prestigioso festival non mi erano ancora state aperte…". Oggi Sam Raimi è ufficialmente nel programma della 62ma edizione del festival di Cannes con il suo nuovo horror Drag Me to Hell, fuori concorso e scritto con il fratello Ivan. "Un onore immenso per me ma anche per tutto il genere horror", dichiara sorridente alla platea della conferenza stampa di oggi. "Fare un horror classico mi ha riportato alle mie radici. Lavorare a un film come Drag Me to Hell è un'esperienza completamente diversa da quella dei tre Spider-Man: è come comparare di suonare in una jazz band o in un'orchestra sinfonica. Gli horror come quest'ultimo si fanno quasi in famiglia, con gli stessi affezionati della troupe che conoscono bene il genere e come vi si lavora". E Raimi, che confessa di non smettere mai di imparare, oggi si rende conto di come sia cambiato il pubblico del cinema di genere, specie dell'horror: "E' molto più attento e preparato che non in passato, e questo rende il nostro lavoro assolutamente meticoloso per evitare anche il minimo errore. Inoltre si è molto precisi nella parte realistica delle storie: devono essere aderenti ai temi quotidiani, come ad esempio abbiamo cercato di fare in Drag, definito il primo horror sulla crisi delle banche!". Gli attori, dal numero piuttosto scarno anche per motivi di budget, si dichiarano esaltati dal lavoro di e con Raimi, specie Lorna Raver che impersona la malefica signora Ganush: "La scena più difficile? Quella in auto in cui dovevamo realmente recitare come in un palcoscenico e lottare come pazze!", dice aggiungendo di riuscire a "giustificare - almeno nella logica - la maledizione pronunciata dal suo personaggio su quello di Christine come conseguenza di una reale umiliazione". Nel film, infatti, è prioritario il tema dell'assunzione della responsabilità. "Questo film è una storia morale: quando si commette una colpa poi si paga", sentenzia il regista che nel frattempo sta preparando il remake de La casa e Spider-Man 4. Ma in tutto ciò, Sam Raimi crede al soprannaturale? "Credo che ci sia molto di più la fuori di quanto non capiamo. La gente emana energie, positive o negative. Ci sono cose non misurate dalla scienza ma percepibili in modi diversi". Drag Me to Hell uscirà in Italia nella prima metà di ottobre distribuito da Lucky Red con il marchio Key Films.