"Vogliamo un maternità libera". Francesca Comencini non usa mezzi termini per introdurre Lo spazio bianco, film che vede la regista romana in competizione alla Mostra del Cinema. A tema la relazione tra l'essere donna e madre, componenti apparentemente inseparabili e in realtà in contrapposizione se è vero, come dice Elsa Morante, che "Utero e vagina sono vicinissime nel corpo ma lontanissime nella realtà". La scrittrice pare abbia influenzato molto la Comencini che la cita di continuo: "Elsa è una donna molto materna - dice la regista - è mamma dei suoi personaggi, nonostante abbia più volte dichiarato di non esserlo". In questo film "c'è la volontà di riunire erotismo e maternità", nella convinzione che la donna debba ancora riappropriarsi della sua interiorità e comprendere il sottile confine fra queste due componenti. La pellicola è ambientata tra le strade del quartiere di Montesanto a Napoli, "L'unica città adatta alla realizzazione di questo film. Sia il libro che il film ne sono poeticamente ed intrinsecamente piene. Una città che potrei definire uterina nonostante la violenza che la popola, in continua lotta, che resiste, che convive con se stessa e non diventa mai brutta", conclude la Comencini. Città che Margherita Buy, la protagonista de Lo spazio bianco ammette di "avere odiato" all'inizio. E poi aggiunge: "In questa storia c'è per tutti la possibilità di ricominciare e questa è la cosa che mi è piaciuta di più". Il suo personaggio, Maria, è una donna inaridita che ha paura dei sentimenti però ha uno spirito combattivo, è dotata di concretezza e caparbietà e quando la regista ha scelto Margherita Buy si è realizzato tra loro, e la scrittriuce Valeria Parrella dal cui romanzo il film è tratto, un vero e proprio transfert. Un'altra caratteristica di Maria è il non essere affatto seduttiva, non le interessa piacere ed è per questo che ha un amico uomo. "Volevo che venisse ricordata l'importanza di un'amicizia fra uomo e donna in questo periodo così difficile per i rapporti fra i due sessi". Una curiosità: assistiamo al primo nudo integrale di Margherita Buy che si è convinta solo dopo che la stessa Comencini si è spogliata per girare quella scena. Un'importanza rilevante ha la musica che vuole rappresentare la radice intima del film, vuole rendere udibili le sensazioni interiori che risalgono continuamente e percorrono il corpo della protagonista. "Il mettere al mondo una creatura è un'esperienza che trasfigura tutto: questo è un film visionario" ci spiega la Comencini. Le fa eco Margherita Buy: "Lo spazio bianco? È una lunga attesa, l'attesa di qualcosa che non sempre si conosce ma che si attende con ansia. In questo caso è l'attesa del prevalere della vita o della morte."