“Andando in giro per l’Italia con il mio film ho verificato che c’è un pubblico assetato di buon cinema. In tante sale anche piccole, ho incontrato persone in attesa di vedere film che aspettavano da tempo. Per questo potrei dire che sono ottimista, anche se poi naturalmente non mi sfuggono i guai del nostro cinema e il fatto che se laddove certi titoli sono troppo a lungo assenti, i gusti si deteriorano, e finisce che molti studenti  non hanno mai sentito parlare di Fellini o di Visconti.”

Così Laura Morante durante la conferenza stampa di presentazione oggi a Roma di L’età d’oro, il film diretto da Emanuela Piovano, che la vede protagonista nel ruolo di Arabella, una donna che parla dal passato e si inserisce in un dialogo che tutti quelli che l’hanno conosciuta intrecciano con lei tra ricordi, memoria e un filo di rimpianto per le occasioni perdute. Centro dell’azione è un’Arena, uno di quei cinema all’aperto una volta così frequenti soprattutto nelle località marine e oggi a rischio di chiusura e di trasformazione di utilizzo. Sui titoli di coda si ricorda che il film è un omaggio ad Annabella Miscuglio, una regista di quel periodo del cinema sperimentale che ha segnato momenti interessanti (con Schifano, Grifi, Sarchielli) nel panorama filmico romano. Emanuela Piovano (già autrice di Le rose blu, l’aria in testa; Le Complici, Amorfù; Le stelle inquiete) racconta di averla conosciuta quando era a Roma per lavorare con Paolo Gobetti, poi l’aveva persa di vista per circa 15 anni fin quando lei l’aveva cercata dicendole “Sto per morire, vorrei rivederti ”.

Da questa conoscenza frammentaria e tormentata è nata l’idea del film, messo insieme con spezzoni di ricordi ma comunque con un fondo di verità e di rispetto grazie ad una sceneggiatura scritta dalla regista insieme Francesca Romana Massaro, Gualtiero Rosella, Silvana Silvestri. La Morante conferma: “Non ho conosciuto la Miscuglio, ma io dovevo essere essenzialmente Arabella e non Annabella”.  Alla conferenza stampa erano presenti anche Dil Gabriele Dell’Aiera, il figlio di Arabella, e Elena Cotta, la signora Furchi. Il film viene presentato in anteprima mondiale al Bif&st il 6 aprile e esce in sala il 7 aprile con la distribuzione di Bolero Film.