Pasquale Calone, regista, sceneggiatore, fotografo, laurea in Filosofia, studi di sociologia e antropologia, da quando ha ventiquattro anni è in giro per il mondo, e a 34 si ritrova ora nello Stato messicano di Puebla per la sua Divina Proporzione.Questo è il titolo del secondo capitolo del progetto ambizioso di Calone, A Peripherial Urban Global World, un viaggio che attraverserà da nord a sud il pianeta in tre capitoli, indipendenti l'uno dall'altro, che esporranno i mali ignorati della globalizzazione: la dissoluzione dell'individuo e della sua cultura, a poco a poco ridotta a mera omologazione.Da Napoli è arrivato dieci anni fa in Francia, a Parigi. Da lì si è trasferito per tre anni di formazione cinematografica in Brasile, per poi ritornarvi.Non si è però dimenticato di Napoli, dove ha lavorato come assistente alla regia e alla sceneggiatura di Leonardo Di Costanzo ne L'intervallo, film pluripremiato (Nastro d'argento, David di Donatello, Ciak d'oro), Luca Bigazzi alla fotografia.“Abbiamo creato un'equipe di lavoro, con Antonio Calone, mio fratello, coaching d'attori, realizzando una seconda pellicola, Bridges of Sarajevo, selezionata l'anno scorso a Cannes”. Proprio per L'intervallo è stato invitato, unico rappresentante del film, al Festival Internazionale di Guadalajara.In México, Calone sta promuovendo anche il primo capitolo del suo progetto, fresco di post-produzione, come supervisore attento lo stesso Bigazzi: “Trois secondes et cinques minutes parla della demolizione della Citè Balzac, quartiere dormitorio alla periferia di Parigi, sostituito ora da nuove costruzioni, rientrando “nel progetto dell'ANRU, agenzia nazionale di rinnovamento urbano”, come ci ricorda Rajaa Nouali, politologa francese, qui arrivata per altre strade prima di incrociare quelle di Calone. Lo sta supportando nella logistica, nel rapporto con le istituzioni, facendosi carico anche della bega di produzione e raccolta fondi.Tra le macerie di Balzac si aggirano i personaggi di una famiglia ricostruita con soli attori non professionisti selezionati da Calone grazie a una serie di taller: “È la stessa cosa successa a Napoli, ora in México: siamo qui per “prendere”, perché vogliamo fare una pellicola, ma che stiamo dando? È un ricevere, ma ha bisogno anche di un dare. Si creerebbe altrimenti una specie di usurpazione, avere senza lasciare niente…”In Divina proporzione, le cui riprese sono annunciate per febbraio 2016, nella finzione del girato, che si avvarrà ancora di non-attori, si annida di nuovo l'esemplarità di una storia: “Come succede in tanti luoghi del México, del mondo - continua Calone -, c'è una strada che passerà sopra al cimitero di un pueblito. Dovranno spostarlo in un altro luogo: una cosa ben difficile da accettare da questa piccola comunità. E sul finale si capisce che arriverà un'altra strada, che lo attraverserà…”Il méxicano Jacobo Zanella, fotografo e creatore a Querétaro con Mauricio Sanchez del Taller creativo Sé, ci racconta la sua esperienza: “I miei genitori hanno vissuto una cosa del genere: hanno fatto una strada e hanno espropriato una parte del rancho, dandogli una quantità di denaro fissa, inferiore al suo valore. Mi pare una cosa volgare che la vita di una persona possa cambiare per una cosa del genere. Capisco che il beneficio che si può ottenere sia per una comunità più grande, ma spesso le persone colpite del pueblo, del campo, sono povere e non hanno neppure i mezzi per usufruire degli eventuali vantaggi. Quello che rimane è solo la mancanza di dignità con cui si viene trattati.”La terza e ultima parte arriverà in Giappone, forse nella città di Nara. “Qui tradizione e moderno convivono – sottolinea Calone -, e l'individuo sembra essere messo in secondo piano rispetto alle esigenze della comunità, alla volontà dell'autorità”.Ma intanto, si devono raccogliere i fondi per arrivare a febbraio: “Ci troviamo nella fase di pre-produzione – aggiunge la Nouali -, in cui cercare risorse e finanziatori. A Guadalajara abbiamo potuto intercettare l'attenzione dell'Italia…” Si sbilancia Calone: “A dimostrare il suo interesse è stato soprattutto l'Istituto Luce…Ora è tutto da costruire…” Anche perché “Luca Bigazzi sta seguendo tutti gli sviluppi e proverà a essere il direttore della fotografia”.“Credo che il potere del cinema - conclude Calone - sia quello di creare un tempo presente delle cose passate. Per me l'obiettivo primario è quello di costruire una memoria, supportata dalla capacità della finzione di ricreare il passato nel presente, di luoghi che stanno scomparendo, di persone che stanno cambiando il loro modo di vivere, ridando centralità all'individuo”.