"Corriamo il rischio che cinema e tv banalizzino il tema della famiglia". E' l'allarme lanciato dal cardinale Ennio Antonelli, presidente del Pontificio Consiglio per la famiglia, alla chiusura del convegno "Quale famiglia per quale società", tenutosi alla Pontificia Università Lateranense. "E' necessario - continua il cardinale - tener desto il senso del simbolo e la profondità della realtà perché il rischio dei media e delle fiction è di parlare soltanto alle pulsioni istintive e di non rispettare il reale in tutta la sua complessità". E aggiunge: "Se il cinema, l'arte in generale e l'informazione rispettano la profonda dimensione della realtà nella persona umana, nelle relazioni, in famiglia, nel lavoro e nella festa; se non la riducono a consumo e oggetto; se non la banalizzano, possono servire molto alla crescita umana e a una maggior consapevolezza del senso della vita".
Il convegno, presieduto e moderato da monsignor Dario E. Viganò (preside del Pontificio Istituto Pastorale Redemptor Hominis), è stato pensato in preparazione del VII Incontro Mondiale delle Famiglie di Milano. Sono intervenuti tra gli altri gli attori Alessio Boni e Cristiana Capotondi, il regista Guido Chiesa, il rettore monsignor Enrico Dal Covolo e monsignor Livio Melina (preside del Pontificio Istituto Giovanni Paolo II), don Davide Milani (responsabile comunicazioni sociali Diocesi di Milano), il professor José Noriega Bastos (Pontificio Istituto Giovanni Paolo II) e la professoressa Chiara Palazzini (Redemptor Hominis).
Tra le proposte arrivate, segnaliamo quella di monsignor Dario Viganò, che ha lanciato l'idea di un "osservatorio" composto da "esponenti del mondo accademico e da esperti".