“A difesa dell'industria culturale dello spettacolo” è il titolo del Protocollo sottoscritto tra l'Agis e i sindacati confederali dello spettacolo Cgil, Cisl e Uil, per denunciare la gravissima situazione in cui versa il settore e sollecitare un confronto urgente con le istituzioni, per l'accoglimento di richieste indispensabili a fronteggiare la crisi in atto. “L'Italia - dichiara il Protocollo - è in piena recessione culturale, il settore dello spettacolo sta affrontando una delle crisi più gravi della sua storia recente”. Una crisi che ha caratteristiche internazionali, ma è particolarmente grave in Italia per “la specificità della scelta del Governo italiano di tagliare progressivamente e in modo drammatico le risorse del Fondo unico dello spettacolo, che nel 2011 è previsto ad un livello sotto la soglia di sopravvivenza (262 milioni di euro n.d.r.)”. Inoltre, “l'intero sistema è indotto alla crisi ma è escluso dalle misure straordinarie previste in tutti gli altri settori produttivi”. In conseguenza di ciò, “le imprese dello spettacolo, in specie quelle gestionalmente sane e rispondenti agli obblighi di legge nonché agli impegni sindacali assunti, sono destinate per prime al collasso aziendale per l'oggettiva impossibilità di trovare margini di redditività e di possibili risparmi”.
Per fronteggiare questa drammatica situazione, l'Agis e i sindacati chiedono un confronto serrato e urgente con il Governo, il Parlamento, la Conferenza delle Regioni, le organizzazioni delle Autonomie locali, allo scopo di ottenere l'adozione di otto misure urgenti: 1) riportare il Fus 2011 almeno al livello del 2008, ossia circa 450 milioni di euro; 2) rapida approvazione della legge sullo spettacolo dal vivo, ora alla Camera, e il suo adeguato finanziamento: 3) modifica del ddl cinema per riorganizzare risorse e incentivi volti a rilanciare l'intero settore; 4) conferma per il 2011 e il 2012 degli incentivi fiscali, già esistenti e attivazione di analoghi provvedimenti per lo spettacolo dal vivo; 5) immediata modifica e adeguamento dei regolamenti ministeriali relativi allo spettacolo dal vivo; 6) apertura di un tavolo ministeriale per ottenere tutti gli strumenti di protezione sociale applicabili al settore, volti a tutelare i lavoratori stabili e precari; 7) razionalizzazione degli adempimenti sulla sicurezza in modo da contenerne l'onerosità e la complessità, senza inficiare gli elevati standard raggiunti; 8) apertura di un tavolo che coinvolga i ministeri dei Beni culturali, Economia, Lavoro, e Turismo, nonché l'ANCI e la Conferenza Stato-Regioni, finalizzato a concretizzare sinergie e semplificazioni amministrative fondamentali per la riorganizzazione del sistema imprenditoriale del settore.