Presentata oggi a Roma la 16esima edizione del Festival del Cinema Europeo, in programma a Lecce dal 13 - 18 aprile. Ospiti Bertrand Tavernier e Fatih Akin quali “Protagonisti del Cinema Europeo”, Milena Vukotic e Paola Cortellesi quali “Protagoniste del Cinema Italiano”, in cartellone la sesta edizione del Premio Mario Verdone e gli Stati Generali della Commedia Italiana a cura di Marco Giusti e con Claudio Bisio, Nicola Conversa (Nirkiop), Francesco Ebbasta e Ciro Priello (The Jackal), Luigi Luciano in arte Herbert Ballerina, Marcello Macchia in arte Maccio Capatonda, Riccardo Milani, Luca Miniero, Neri Parenti, Carlo Verdone

Diretto da Alberto La Monica e Cristina Soldano, il efstival lunedì 13 aprile alle ore 20.00 verrà aperto in anteprima europea da WAX - We are the X di Lorenzo Corvino (Italia, 2015) con Jacopo Maria Bicocchi, Gwendolyn Gourvenec, Davide Paganini, Muriel Gandois, Claudia Gallo, Francesca Ritrovato, Lily Bloom, Mathieu Milella, Andrea Renzi, Andrea Sartoretti, Rutger Hauer, Jean-Marc Barr. Opera prima di Lorenzo Corvino realizzata da ragazzi con un decimo del budget medio di ogni esordio, il film è un “on the road“ in soggettiva, un piccolo thriller generazionale incentrato sulle peripezie di tre ragazzi inviati nel Principato di Monaco per le riprese di uno spot.

I PROTAGONISTI DEL CINEMA EUROPEO

BERTRAND TAVERNIER

La sera del 14 aprile Bertrand Tavernier riceverà l’Ulivo d’Oro alla Carriera e, introdotto dal critico Bruno Torri, presenterà al pubblico del Festival Quai d'Orsay, il suo film più recente, realizzato nel 2013, una sottile commedia satirica tratta dall'omonima graphic novel di culto di Christophe Blain e Abel Lanzac.

FATIH AKIN

Al Festival del Cinema Europeo, la sera del 15 aprile, nel corso di un incontro col pubblico introdotto dal critico Massimo Causo, Fatih Akin ritirerà l’Ulivo d’Oro alla Carriera.

LE PROTAGONISTE DEL CINEMA ITALIANO

MILENA VUKOTIC

Un omaggio alla carriera di una delle attrici cinematografiche e teatrali italiane più singolari, protagonista di grande talento di ruoli venati ora da innata poesia, ora da senso del grottesco, ora da sommessa femminilità. Amata da tutti come “la moglie di Fantozzi”, Milena Vukotic ha lavorato in teatro con Cocteau, Strehler, Zeffirelli e al cinema, in una filmografia ricca di quasi cento film, con registi del calibro di Buñuel, Lattuada, Wertmüller, Lizzani, Bolognini, Blasetti, Fellini, Tarkovskij, Scola, Risi, Bertolucci, Loy, Verdone. Milena Vukotic sarà al Festival per ritirare l'Ulivo d'Oro alla Carriera la sera del 17 aprile in cui sarà protagonista di un incontro col pubblico condotto dal Presidente del SNGCI Laura Delli Colli.

PAOLA CORTELLESI

Autentica mattatrice dello spettacolo italiano, con una carriera che attraversa teatro, radio, televisione e cinema, Paola Cortellesi si è imposta anche sul grande schermo con una straordinaria versatilità, che le è valsa nel 2011 il David di Donatello per Nessuno mi può giudicare. Dotata di una umanissima simpatia, che le ha permesso di interpretare con pari sensibilità sia ruoli comici che drammatici, Paola Cortellesi ha lavorato con registi come Riccardo Milani, Carlo Mazzacurati, Fausto Brizzi, Luca Miniero, Gianluca Maria Tavarelli, i fratelli Taviani, recitando accanto a colleghi come Claudio Bisio, Aldo Giovanni e Giacomo, Claudio Santamaria, Kim Rossi Stuart, Rocco Papaleo. Carlo Verdone, che l'ha consacrata in Sotto una buona stella, sabato 18 aprile la presenterà al pubblico del Festival nel corso di una serata in cui le sarà consegnato l'Ulivo d'Oro alla Carriera.

I FILM IN CONCORSO

La sezione ufficiale competitiva del Festival presenta 10 lungometraggi europei in gara per l’assegnazione dell’Ulivo d’Oro. In concorso film in lingua originale e in anteprima nazionale - presentati dai rispettivi registi - vagliati da una Giuria composta da Pappi Corsicato, Francesca Marciano e Bruno Torri, che assegnerà inoltre il Cash Prize di 5.000 €, il Premio Speciale della Giuria, il Premio per la Migliore Fotografia ed il Premio per la Migliore Sceneggiatura.

I film in concorso: Superworld di Karl Markovics (Austria, 2015), secondo lungometraggio di Markovics che racconta la vita di una donna ordinaria che cambierà all’improvviso sotto l’influsso divino. Una curiosità: il regista è noto al grande pubblico grazie al ruolo dell'ispettore Stockinger, nel poliziesco tv Commissario Rex. Key House Mirror di Michael Noer (Danimarca, 2015), un film sull’amore, sul rifiuto di morire, attraverso la storia di Lily e Max sposati da più di 50 anni. Insecure di Marianne Tardieu (Francia, 2014) un noir, opera prima della regista, che per sua stessa ammissione si ispira a Nicholas Ray, ma anche a Claire Denis, Philippe Garrel, Jean Renoir e Accattonedi Pier Paolo Pasolini. Daughters di Maria Speth (Germania, 2014), segue le vite di Agnes e Ines, due donne che portano ancora le ferite delle rispettive famiglie, come madre e come figlia, con la possibilità, forse, di rivivere tali ruoli in modo diverso. Anemistiras di Dimitri Bitos (Grecia, 2015), un thriller psicologico che vede al centro del film Lemonia, una ragazzina di 11 anni che, stanca delle liti dei genitori, comincia a dirigere la loro relazione con una granata tra le mani. Hardkor Disko dI Krzysztof Skonieczny (Polonia, 2014), Hardkor, scritto alla polacca, è un termine per descrivere i nostri giorni. Così spiega lo stesso regista. È entrato nel linguaggio corrente per designare qualcosa di sorprendente, spietato, ma comunque seducente e attraente con il suo alone di pericolo. Nel contempo “disko” è una parola che risale ai tempi andati, quelli dei nostri genitori, e che è carica di speciale nostalgia. Corrections Class di Ivan Tverdovsky, (Russia, 2014) è la storia di Lena, una ragazza disabile e intelligente. Un film sulla crescita in tutte le sue accezioni. Magical Girl di Carlos Vermut (Spagna, 2014), un noir che segue i tre protagonisti, Luis, Barbara e Damian, intrappolati in un mondo di ricatti, dove l’istinto e la ragione saranno tragicamente in lotta, tanto da cambiare le loro vite per sempre. My Skinny Sister di Sanna Lenken (Svezia, 2015), storia dolce e brutale tra due sorelle “costrette” a vivere in un mondo dove è la società a dettare i sogni appropriati. Song of my mother di Erol Mintaş (Turchia, 2014) è la storia di Ali, intrappolato tra passato e futuro e diviso tra la madre e la fidanzata, le donne della sua vita. Ali dovrà scegliere il proprio cammino.

LE  ALTRE SEZIONI DEL FESTIVAL

Accanto alla sezione competitiva, la manifestazione salentina propone numerosi spazi di approfondimento, sezioni dedicate a cortometraggi e a documentari, che rappresentano un percorso di ricerca di nuovi temi e di nuovi linguaggi audiovisivi.

Sabato 18 aprile si terrà la II edizione degli “Stati Generali della Commedia Italiana” a cura di Marco Giusti. Un incontro che, a partire dai nuovi fenomeni comici delle serie web, sempre più al centro dell’interesse dei produttori, intende riflettere anche sullo sviluppo
della produzione di commedie, sulle nuove tendenze del cinema comico, sulla divisione sempre più netta tra comicità del sud e comicità del nord e sul successo dei comici non tradizionali. Lecce accoglie nuovamente gli autori, i registi e i protagonisti della commedia italiana, per un confronto cui prenderanno parte Claudio Bisio, Nicola Conversa (Nirkiop), Francesco Ebbasta e Ciro Priello (The Jackal), Luigi Luciano in arte Herbert Ballerina, Marcello Macchia in arte Maccio Capatonda, Riccardo Milani, Luca Miniero, Neri Parenti, Carlo Verdone.

Sempre sabato 18 aprile è la volta della VI edizione del Premio Mario Verdone, istituito dal Festival insieme al Centro Sperimentale di Cinematografia e al Sindacato Nazionale Giornalisti Cinematografici Italiani, in accordo con la famiglia Verdone. Il Premio viene assegnato da Silvia, Carlo e Luca a un giovane autore (massimo 35 anni) che con la sua opera prima si è particolarmente distinto nell'ultima stagione cinematografica. Il riconoscimento vuole onorare il critico, saggista e storico del cinema Mario Verdone, sempre attento nella scoperta di artisti di talento, non solo nel Cinema ma nel mondo dell’arte in generale, come dimostrano i suoi numerosi saggi e scritti.

I finalisti di quest’anno sono: Bonifacio Angius per Perfidia, Leonardo Guerra Seràgnoli per Last Summer, Sebastiano Riso per Più buio di mezzanotte.