Debutta il 15 marzo, all’Auditorium Conciliazione di Roma, Giudizio Universale. Michelangelo and the Secrets of the Sistine Chapel, uno show di Marco Balich, con la co-regia di Lulu Helbek, la voce di Pierfrancesco Favino per Michelangelo, il tema principale di Sting e la consulenza scientifica dei Musei Vaticani.

Protagonista assoluta è la Cappella Sistina, e performance teatrale, tecnologia e immersività di proiezioni a 270° portano lo spettatore al centro dell’evento: budget di 9 milioni di euro, prezzo medio del biglietto 18 euro, doppia versione italiana e inglese, 60 minuti di durata, 40mila prevendite.

“Uno show totale, la summa di tutte le nostre esperienze nel mondo (oltre 20 cerimonie olimpiche in carnet, NdR): potente e intenso, arte, tecnologia, spiritualità e storia costruiscono traiettorie emotive fortissime. E Michelangelo ne esce quale supereroe, un vero figo: è per noi un punto d'onore parlare alle giovani generazioni, e il nostro contagio linguaggi va in questa direzione, penso al Dies Irae cantato in latino da Sting”.

“Non ho mai immaginato un progetto così, nonostante abbia visitato i Musei più volte, e ho avuto l’opportunità di riprendere in mano la musica sacra”, dichiara il cantante in videomessaggio.

Reduce dal successo di Sanremo, Favino premette: “Questo show incarna un’idea di partecipazione, inclusione, richiesta emotiva, una storia così nostra: da romano sottovaluto la fortuna di vivere in questa città, Giudizio Universale rende disponibile la meraviglia dell’avvicinarsi alla creazione artistica di Michelangelo. Il suo spirito, la voglia di rappresentare l’assoluto, quel biblia pauperum che deve’essere ancora oggi, credo, lo sforzo di qualsiasi artista onesto”.

A intervenire è anche monsignor Dario E. Viganò, prefetto della Segreteria per la comunicazione della Santa Sede: “L’arte è da qualche tempo diventata protagonista delle narrazioni cinematografiche e televisive, penso per esempio a Stanotte a San Pietro: l’arte è così spazio per il recupero del dialogo, luogo di una nuova educazione a sguardo e parola, accesso agevolato a patrimonio artistico. Qui si vuole dire il meglio nel miglior modo possibile: Giudizio Universale è un evento totalmente nuovo, avrà successo. Richiama un momento della storia della salvezza, e la sua immersività è funzionale a un percorso d’avvicinamento dell’opera agli eventi narrati, a un sapere e sentire inediti. E’ un complesso testo di tipo multimediale immersivo”.

Se la co-regista Helbek rivela come “dalla genesi della Cappella Sistina si arriva al Conclave, un rito uguale a se stesso da 500 anni” e parla di “tecnologia organica”, la direttrice dei Musei Vaticani Barbara Jatta sottolinea come “i Musei siano innovazione e tradizione, dagli egizi all’arte contemporanea. Abbiamo fornito immagini ad altissima risoluzione della volta del Giudizio e dei quattrocentisti: la nostra collaborazione dà valenza filologica allo show, che pure non è un documentario”.