"Nel 2004 avevo detto che avrei voluto fare una Mostra per chi fa i film, per chi li fa circolare e per chi li va a vedere: oggi, dopo cinque anni di rodaggio, la macchina Festival è stata messa definitivamente a regime, la velocità di crociera è stata raggiunta e mai come questa volta, dopo aver visionato poco meno di 4000 film, la kermesse dimostra la sua natura non di contenitore, ma di vera e propria costruzione, frutto di libere associazioni e molte scelte". Così il direttore della Mostra di Venezia, Marco Müller, illustra le linee guida della 66. edizione del Festival (2-12 settembre), che ospita il più alto numero di paesi da cinque anni a questa parte (25), il più alto numero di opere prime (16, di cui 5 in Concorso, 7 in Orizzonti) e seconde (9, tra le quali il cingalese Between Two Worlds di Vimukthy Jayasundara in Concorso) e fa registrare - soprattutto rispetto allo scorso anno - un notevole incremento dei film provenienti dagli USA (15), ben 6 in Concorso, tra cui Capitalism: A Love Story di Michael Moore (per la prima volta al Lido), A Single Man, esordio alla regia per lo stilista Tom Ford e l'atteso The Road di John Hillcoat, dal romanzo omonimo di Cormac McCarthy, 18 lungometraggi italiani (i 4 già annunciati alla vigilia in Concorso), aspettando i 3 Film a sorpresa (uno sicuramente statunitense), che saranno rispettivamente annunciati il 5 settembre per Venezia66, l'11 settembre per Orizzonti e il 12 settembre per il Fuori Concorso: "Non chiedetemi qual è il filo rosso che accomuna i lungometraggi presenti nella Selezione Ufficiale - prosegue Müller -, ad emergere con forza da ogni singolo lavoro e nelle forme più differenti sono le sfaccettature del nostro presente: crediamo di aver fotografato meglio di altri quello che il cinema rappresenta in questo momento. E' una Mostra che afferma, nonostante la crisi e le difficoltà economiche internazionali, quanto il cinema continui ad essere vivo, forte, capace ancora oggi di rappresentare e sperimentare attraverso diversi livelli espressivi: penso ai film di Frank Scheffer e Frederick Wiseman (The One All Alone e  La Danse - Le Ballet de l'Opéra de Paris, ndr) presenti in Orizzonti, appassionante indagine espressiva sulle possibilità di filmare la musica il primo e ritorno all'amore per la danza da parte di Wiseman il secondo, che presentiamo in collaborazione con la Biennale Danza.

Conferme, ritorni, battesimi e assenze al Lido: "Michael Moore e Fatih Akin (con Soul Kitchen, ndr) sono i due registi che ancora non avevamo avuto il piacere di ospitare alla Mostra, dice ancora Müller, ma siamo altrettanto orgogliosi di accogliere nuovamente quei cineasti con i quali, nel corso del tempo, si è stabilito una sorta di percorso congiunto (il direttore del Festival non fa nomi, ma è facile tra i tanti pensare a Todd Solondz e Shinya Tsukamoto, entrambi in Concorso con Life During Time e Tetsuo The Bullet Man, ndr). L'assenza di Giorgio Diritti? Il suo film (L'uomo che verrà, ndr) era stato invitato per l'apertura di Orizzonti, ma l'invito non è stato accolto. E per quanto riguarda il nome del settimo giurato, inizialmente avevamo pensato a Sarah Polley, per forza di cose esclusa non appena il film da lei interpretato, Mr. Nobody di Jaco van Dormael, è stato selezionato per il Concorso". Da segnalare, infine, la carenza di opere provenienti dai paesi latino-americani, eccezion fatta per i due brasiliani presenti in Orizzonti, il documentario Viajo porque preciso, volto porque te amo di Marcelo Gomes e Karim Aïnouz e Insolação di Felipe Hirsch e Daniela Thomas, quest'ultima aiuto-regista in molti film di Walter Salles, cineasta che proprio durante la Mostra di Venezia (venerdì 4 settembre alle 11.30) riceverà il Premio Bresson, riconoscimento attribuito da dieci anni a questa parte dalla Fondazione Ente dello Spettacolo e dalla Rivista Cinematografo "al regista che abbia dato una testimonianza significativa del difficile cammino alla ricerca del significato spirituale della nostra vita".

Non mancheranno neanche quest'anno le proteste ("La Mostra storicamente ha dimostrato di saper ospitare momenti di confronto e dibattito", spiega Müller) e potrebbero presentarsi alcuni disagi dal punto di vista logistico, a causa dell'imminente cantiere per la costruzione del nuovo Palazzo del Cinema: "Non sarà facile - dice il Presidente della Biennale Paolo Baratta - ma stiamo facendo il possibile affinché il potenziale disagio possa in qualche modo favorire dei miglioramenti. Da quest'anno, infatti, oltre alla nuova Sala Perla 2 (450 posti, destinata alla SIC e alle Giornate degli Autori, ndr) e al nuovo nome del Palalido (Sala Darsena, destinata alla sezione Orizzonti e con un tappeto rosso aggiuntivo per accogliere le delegazioni, ndr), l'ingresso principale del Palazzo del Casinò sarà dalla darsena e, per favorire l'accesso e il lavoro di tutti, stiamo restaurando due antichi corridoi all'interno del palazzo antistanti la nuova postazione accrediti. Dal punto di vista della vivibilità, infine, saranno incentivati i punti ristoro nella zona dei giardini, gli esercizi resteranno aperti anche oltre le 2 di mattina per riattivare la vita notturna e stiamo concordando con i vari gestori tariffe scontate, con pranzi e cene a prezzo fisso".