“Al Premio Solinas le Giurie discutono sempre animatamente, soprattutto quando le storie sono di grande qualità. Litigare a favore del  talento è un'emozione enorme. Un'emozione antica che si tramanda con la stessa intensità da una Giuria all'altra da 27 anni“ – commenta Annamaria Granatello direttore artistico Premio Solinas -  “Quest'anno abbiamo discusso parecchio perché l'annata era buona. Siamo stati fortunati ed  abbiamo potuto verificare che il Cinema delle idee e delle storie dimostra di essere forte, coraggioso, libero,  capace  di emozionare ed innovare insieme. Se produttori e finanziatori sapranno armarsi dello stesso coraggio e della stessa libertà degli Autori avranno l'opportunità di sviluppare degli ottimi Film e riaprire il mercato delle sale cinematografiche.” La Giuria - composta da Isabella Aguilar, Salvatore De Mola, Francesco Forlani, Annamaria Granatello, Luca Infascelli, Laura Lamanda, Laura Luchetti, Gloria Malatesta, Valerio Mieli, Silvia Napolitano, Michele Pellegrini, Angelo Pasquini, Leone Pompucci e Paola Randi – per  sottolineare l'alta qualità dei progetti e segnalare con forza la scoperta di nuovi talenti ha deciso di decretare 4 vincitori.
Il Premio Solinas Miglior Storia per il Cinema 2012  di 5.000 euro viene assegnato ex-aequo a Buoni e cattivi di Cosimo Gomez e Voci di mezzanotte di Lucio Besana. “Ricco di idee. Originale, divertente, atmosfera intrigante, personaggi inediti, plot curato e coinvolgente. Una penna brillante, molto efficace nella caratterizzazione di personaggi  irriverenti, maleducati, spregiudicati e tutti rigorosamente disabili. L'Autore non ha uno sguardo pietoso nei loro confronti, anzi riesce a mantenere la giusta distanza per renderli addirittura eroici. Struttura iperbolica e paradossale, esplosiva rivisitazione del genere realizzata con divertita capacità professionale. Tutto torna, come nelle migliori storie di rapina”, si legge nella motivazione del premio a Buoni e cattivi, mentre Voci di mezzanotte “è una storia intensa, struggente e drammaturgicamente molto efficace con personaggi caldi e credibili. Il racconto ripercorre in una chiave di genere i temi della perdita, della sostituzione, del conflitto tra vita e morte. Bella scrittura, a tratti ipnotica, che dà un tono sommesso e dolce a una tragedia altrimenti insostenibile”.
La Menzione Speciale va a La guardia di Fabrizio Bozzetti, con la motivazione: “Soggetto classico eppure molto attuale, racconta un contesto - quello dei CIE - socialmente rilevante e ancora mai messo in scena. La protagonista è un personaggio femminile bellissimo, controverso e articolato. La storia cattura, emoziona, tiene col fiato sospeso e arriva a commuovere”.
La Borsa di studio Claudia Sbarigia di 1.000 euro, dedicata a premiare il talento nel raccontare i personaggi e l'universo femminile, va a God Shave the Queen di Domenico Davide Pappalardo.