Dalle banlieues parigine sull'orlo dell'esplosione alla "rivoluzione del cemento" di Pechino; dai Patti civili di solidarietà al dibattito sulla procreazione medicalmente assistita. Ancora una volta il Festival dei Popoli racconta la più stringente attualità, riproponendosi non soltanto come contenitore di idee ma soprattutto come luogo di confronto fra visioni e culture. La 46ª edizione della manifestazione si inaugurerà il prossimo 2 dicembre a Firenze. Tredici i film in concorso, tutti presentati in anteprima e selezionati tra oltre 900 documentari di 65 diversi paesi. E tredici anche i titoli in gara nella sezione dedicata esclusivamente ai lavori italiani. Evento dell'edizione 2005 sarà la proiezione di Le peintre, le poète et l'historien di Jean Luis Comolli. "Un'anteprima mondiale che l'Institut National de l'Audiovisuel ha voluto riservare a Firenze - spiega Mario Simondi, direttore del Festival -. Comolli presenta un'innovativa ricerca storica portata avanti da Carlo Ginzburg che, all'interno della Cappella degli Scrovegni a Padova, tiene una lezione sull'arte medievale e sul rapporto fra Giotto e Dante Alighieri". In programma anche un'inedita retrospettiva sull'opera del regista danese Jørgen Leth e una tavola rotonda, il 7 dicembre, sul tema della famiglia, dei suoi valori e della sua valenza nel mondo. Tra i documentari in programma Bride Kidnapping in Kyrgyzstan sul fenomeno dei rapimenti di ragazze costrette a diventare mogli in Kyrgyzstan e The education of Shelby Knox che racconta il giuramento di una giovane quindicenne di rimanere vergine fino al matrimonio e la sua adesione al movimento True Love Waits finanziato da Bush. E ancora The concrete revolution sulla rivoluzione urbanistica di Pechino e De Nadie sulle disavventure di una donna che dall'Honduras migra verso gli Stati Uniti.