E' Harat della franco-iraniana Sepideh Farsi il miglior film del 48° Festival dei Popoli di Firenze, Concorso Internazionale dedicato alle nuove tendenze del documentario contemporaneo. Premiato perché "il racconto della ricostruzione della storia di tre generazioni è sviluppato in maniera completa e partecipata, dove il calore della vita familiare si fonde con la durezza della vita di una frontiera di guerra". A Worldstar della ceca Natasa Von Kopp, lavoro dedicato alla vita dell'artista Miroslav Tichy, è stata invece assegnata la targa "Giampaolo Paoli" per il miglior film etno-antropologico. Per il concorso italiano vince il premio come miglior documentario Casa mia di Debora Scaperotta, "perché attraverso le immagini del reale riesce efficacemente a portare lo spettatore in un luogo lontano per spazio e contesto, evitando una facile retorica ed un finale consolatorio". Il lituano Uku ukai di Audrius Stonys, infine, è stato decretato dalla giuria degli studenti dell'Istituto Lorenzo De' Medici il miglior documentario tra quelli del Concorso Internazionale.