(Cinematografo.it/Adnkronos) - "Posso solo dire, pena la fucilazione sul campo, che il film è una summa dell'ironia tipica di Moretti e che il mio personaggio si muove nell'Italia berlusconiana ed ha a in qualche modo a che fare con il vero Berlusconi". Così Michele Placido, intervistato da Cinecitta News, parla de Il Caimano, in predicato per Cannes e di cui è interprete con Silvio Orlando, Margherita Buy e Jasmine Trinca. L'attore-regista non svela nessun dettaglio sulla trama, ancora rigorosamente top secret per volere di Moretti, ma accenna qualcosa sul suo personaggio: "E' l'unico ruolo del film che somiglia un po' a quello che io sono davvero nella vita. Nanni, grande delicatezza, mi ha chiesto anche di accennare a mie vere cose personali. Gliene ne sono grato perché mi sembrava giusto poter giocare insieme con grande complicità e anche, perché no, prendermi un po' in giro: ci sono state varie occasioni di grande divertimento reciproco". "Conosco Moretti da 30 anni - continua l'attore e regista - dai tempi in cui voleva che fossi io il protagonista di Io sono un autarchico, il suo primo film girato in super 8 a bassissimo costo, perché lui inizialmente voleva limitarsi a fare il regista. Gli dissi di no (e feci la sua fortuna perché si decise anche a recitare...) ma nel 1977 fui io a produrre il suo Ecce bombo insieme a Stefano Satta Flores, Flavio Bucci e Mario Gallo: il suo primo grande successo. Anche se Nanni è molto poco mondano - racconta ancora - ci siamo sempre frequentati e rispettati reciprocamente e lui si è sempre interessato al mio lavoro anche da regista, amando in modo speciale uno dei miei film più controversi, come Ovunque sei".