Quella del 2015 sarà forse un'estate meno povera di film del solito, almeno stando alle distribuzioni che assieme ai blockbuster a fumetti e ai fondi di magazzino, faranno uscire anche prodotti medi o d'autore da non sottovalutare. Ma probabilmente sarà l'estate dell'animazione. Se il 27 agosto I Minions riempiranno le sale con la loro tenera cattiveria gialla, il 16 settembre Pixar chiuderà il suo anno sabbatico portando sullo schermo il più meraviglioso viaggio che si possa mai fare, quello dentro una mente umana: Inside Out – nelle sale dopo il trionfo fuori concorso al 68° Festival di Cannes – è infatti il racconto di una ragazza che cresce, Riley, raccontata attraverso le avventure delle sue emozioni fondamentali (Gioia, Tristezza, Rabbia, Paura e Disgusto) all'interno della sua corteccia cerebrale. 

Due film molto diversi, evidentemente, che però hanno qualcosa in comune, ovvero affermare l'importanza del “lato oscuro”: se I Minions, come ci hanno insegnato i due film di Cattivissimo me, sono dei bonaccioni dispettosi e folli al servizio del più cattivo del mondo, Inside Out raccontando il processo di maturazione riflette sull'importanza della tristezza, del dolore, di come sia necessario per poter conoscere e apprezzare la vera gioia. È chiaro che il film di Pierre Coffin gioca sull'avventura basica, apprezzabile soprattutto dai bambini e da adulti in vena di relax e punta tutto sulle trovate comiche; mentre il film di Pete Docter, che torna a dirigere un film dopo i successi di Monster & co. e Up (tra i capolavori Pixar), punta molto più in alto: innanzitutto, perché la trama è apparentemente minimale e quindi richiede una certa dose di coraggio. Il film infatti costruisce una fantasmagoria a partire dal trasloco di una famiglia, che la piccola di casa non accetta: tutto ciò che succede nel suo cervello è il cuore del film, soprattutto il tentativo di Gioia e Tristezza di salvare la stabilità emotiva della ragazza prima dell'arrivo della pubertà.

DENTRO LE QUINTE 1. Ognuna delle 5 emozioni ha una precisa forma e colore: Gioia è una stella dorata, Tristezza è una lacrima azzurra, Rabbia è una fiamma rosso vivo, Paura è un nervo teso viola e Disgusto è un broccolo, verde ovviamente. 2. Gli autori hanno scelto tra 27 emozioni differenti le 5 finali: tra le escluse Sorpresa, Orgoglio e Fiducia. 3. Il concept del film pare collegarsi, anche se l'ispirazione non è stata riconosciuta, alla sitcom del ‘91 Ma che ti passa per la testa?, in cui la mente del protagonista Herman si animava per ogni decisione, lasciando il campo a 4 attori che rappresentavano le aree del carattere: Angelo, Animale, Imbranato e Genio, disturbati spesso da Ego. 4. Con gli stessi personaggi, Pixar ha realizzato un cortometraggio (Riley's First Date) che sarà distribuito nella versione blu-ray dell’edizione homevideo. 5. Le voci originali delle emozioni (Amy Poehler, Mindy Kaling, Bill Hader, Phyillis Smith e Lewis Black) vengono tutte dalle comedy tv, come Saturday Night Live e The Office e spesso hanno lavorato insieme. Docter li ha scelti per aumentarne l'affiatamento. E.R.

Inside Out è un film mitologico, ovvero si comporta proprio come i miti greci: personificare l'astratto, utilizzare la meraviglia e la visionarietà per spiegare l'inspiegabile, o l'incomprensibile. E gli stati emotivi di una persona che cresce sono quanto di più insondabile per un adulto: il miracolo del film di Docter è quello di aver creato una riflessione quasi definitiva sulla crescita, sul percorso emotivo di ognuno di noi, sul ruolo che hanno i ricordi e la memoria nella struttura emotiva di ogni essere umano, e di averlo fatto in un modo indimenticabile, che scommettiamo farà scuola, che sarà un punto di riferimento anche extra-cinematografico. È quasi impossibile dopo aver visto Inside Out non pensare ai propri movimenti emotivi senza ricondurli alle straordinarie invenzioni di Docter e soci, come le case delle emozioni, gli archivi dei ricordi, la prigione delle fobie. La mente come un labirintico luna park, meraviglioso e spaventoso.

Così se I Minions usano la cattiveria e il Male per deriderli, per divertire il pubblico con la loro buffoneria degna dei tempi del muto, Inside Out invece abbraccia la tristezza, la paura e tutte le emozioni negative e le nobilita, le rende parte fondamentale di un film e di un percorso di crescita. Che nel cinema d'animazione migliore, come ci insegna Hayao Miyazaki, ispiratore supremo del lavoro della Pixar (che era qualche anno che non sfornava un film di questo livello), spesso, sono la stessa cosa.