Difficile capire come sarà questa 59a edizione, anche se nomi e contenuti ne danno un quadro piuttosto plumbeo. In concorso troviamo Bertrand Tavernier con In the Electric Mist, adattamento del romanzo L'occhio del ciclone di James Lee Burke, l'inventore del tenente americano Robicheaux (grandissimo Tommy Lee Jones); e di nuovo François Ozon con l'incredibile Ricky, avventura di un bambino dai poteri molto "speciali", realizzati dalla BUF, autrice degli effetti di Spiderman e Matrix. Se Andrzej Wajda presenta l'insolito Tatarak (altro affaire sentimentale travagliato) dal libro di Iwaszkiewicz, occhio a Hans-Christian Schmid che con Storm mette in scena una sorta di Witness-Il testimone, sugli strascichi giudiziari dei crimini di guerra nella ex Iugoslavia; e a The Messenger di Oren Moverman con Woody Harrelson. Un soldato americano, di ritorno dall'Iraq, si ricicla come messaggero con un macabro compito: avvisare le famiglie dei morti in guerra. Attesa e curiosità per il nuovo film di Stephen Frears, Cheri, variazione sul tema delle relazioni pericolose tra Michelle Pfeiffer e Rupert Friend, ma anche per il collettivo Deutschland 09 (dietro la macchina da presa si alternano Fatih Akin, Tom Tykwer, Wolfgang Becker e molti altri) sulla situazione politica e sociale in Germania e per Notorius di George Tillman Jr., la vera storia di Christopher Wallace (in arte Notorious B.I.G.) dai suoi inizi come spacciatore di droga al successo come protagonista della scena hip-pop, entrambi fuori concorso Interessante, sulla carta, l'operazione Rage di Sally Potter con Judi Dench e Jude Law, una serie di monologhi sulla rabbia, mentre Chen Kaige promette lacrime e sospiri con Forever Enthralled: la vita della più grande cantante d'opera cinese (la bella Zhang Ziyi).