“Infiltrazioni”, “interessi”, “penetrazione mafiosa”. Per farsi un'idea del rapporto tra Roma e le mafie basta prestare attenzione alle parole usate dai media, dalla politica e dalla gente comune. La maggior parte dei discorsi rappresenta il grande rimosso di questo territorio, quello che è e che non si vuole accettare: Roma non è a rischio infiltrazioni, Roma è una città di mafie, alla stregua di Palermo, Napoli, Reggio Calabria e Milano. Per questo, l'associazione daSud ha deciso di svolgere l'edizione 2013 della Lunga Marcia della Memoria proprio nella Capitale. Nata nel 2007, la manifestazione affronta ogni anno un percorso a tappe per ricordare la storia non scritta e spesso dimenticata delle mafie e delle antimafie in questo paese. Quest'anno, per la prima volta, tutte le tappe della Lunga Marcia – ad eccezione dell'ultima, che tradizionalmente si svolge in Aspromonte il 22 luglio – avranno luogo a Roma dal 15 al 29 giugno.

"Roma città di mafie" è il nome scelto per questa edizione. Che, nel corso delle sue 8 tappe, proverà a raccontare una città fatta di tante città, valorizzando territori ancora da decifrare e affrontare in chiave antimafie. Tor Bella Monaca come il centro storico, Ostia come i Parioli, l'Appia Antica come Corviale, il Pigneto come Piazza Bologna e il Laurentino 38. In ognuno di questi quartieri la Lunga Marcia porterà un momento di scambio e riflessione, attraverso incontri, assemblee, film, documentari, musica dal vivo e reading teatrali. Proprio per il Laurentino 38 è stato scelto Pezzi di Luca Ferrari, doc già premiato al Festival di Roma, il 18 giugno sarà proiettato al Nuovo Cinema Aquila alle 20.15, con dibattito alla presenza dell'autore a seguire. Mentre per il Corviale, sempre al Nuovo Cinema Aquila, martedì 25 giugno sarà la volta di Et in terra pax di Matteo Botrugno e Daniele Coluccini.

Tanti linguaggi diversi per un unico obiettivo: far luce su una realtà troppo a lungo ignorata e sulla c'è un grave deficit di conoscenza. Da anni infatti la Capitale è diventata epicentro degli interessi di 'ndrangheta, camorra e cosa nostra. Alle quali si aggiungono organizzazioni criminali locali con una tradizione ormai decennale, come la Banda della Magliana. Nell'indifferenza generale, Roma è stata trasformata dai clan in un'enorme “lavatrice” per ripulire denaro sporco con la complicità di decine di professionisti. E i numeri parlano da soli: 335 immobili confiscati alle mafie in città e 6.350 segnalazioni di operazioni finanziarie sospette solo nel 2011 (il 13,13% del totale nazionale). Poi naturalmente c'è la Roma criminale che spara. E uccide. Sono oltre 40 i morti ammazzati e decine i ferimenti, la maggior parte riconducibili al controllo del mercato delle droghe e al racket, dal 2011 a oggi.

All'indomani dell'elezione del nuovo sindaco e a pochi mesi dall'insediamento del nuovo Governatore, la Lunga Marcia della Memoria 2013 sarà dunque un'occasione importante per ascoltare la città che ogni giorno vive sulla propria pelle la presenza mafiosa sul territorio. E attuare finalmente quell'approccio concreto e sistematico alla lotta alle mafie che finora a Roma non c'è mai stato.