“In questo anno in cui festeggiamo l'Unità d'Italia, credo che raccontare questi fatti significhi apportare un altro tassello al mosaico della storia del nostro paese”. Così Sergio Colabona, regista e sceneggiatore di Passannante, spiega il senso del suo film, che racconta la storia di Giovanni Passannante (interpretato da Fabio Troiano), giovane cuoco lucano che nel 1878 attentò alla vita di Umberto I, Re d'Italia. Per questo gesto verrà condannato a morte e poi graziato. Imprigionato nel carcere di Portoferrario sull'Isola del'Elba, vivrà per anni in condizioni disumane, in una cella sotto il livello del mare fino a quando verrà portato nel manicomio criminale di Montelupo Fiorentino, dove morirà nel 1910. Dopo la morte fu decapitato, cranio e cervello, così come gli scritti furono esposti al Museo del Crimine di Roma. Mentre il paese da dove proveniva, Salvia, piccolo centro della Basilicata, dovette mutare il nome in Savoia di Lucania. “Questa è prima di tutto la storia di un idealista che non ha mai abbassato la testa e quello che mi ha spinto a fare questo film è stata la necessità di voler andare verso una società che ha ancora ideali”, prosegue Colabona, che alla sua opera prima, racconta una storia dimenticata dalle cronache ufficiali ma di estrema attualità, nata per caso dalla lettura di un articolo e già portata sul palcoscenico dall'attore teatrale Ulderico Pesce.
“Credo questa sia una pellicola che rimane e possieda una forte valenza educativa, soprattutto per le nuove generazioni e porta a riflettere sull'identità di una comunità”, ha dichiarato Pesce, che insieme ad Andrea Satta, leader del gruppo musicale Têtes de Bois, autori della colonna sonora, è tra i protagonisti del film. Entrambi, insieme all'aiuto del giornalista Alessandro De Feo, per quasi dieci anni hanno portato avanti la battaglia, vinta nel 2007, per la restituzione dei resti del giovane al fine di potergli dare una giusta sepoltura nel cimitero del piccolo paese lucano. “Credo che questo film sia una riflessione su quelli che anche se colpevoli scontano pene in carcere in condizioni disumane”, afferma Satta. “Il problema non è capire se era o meno colpevole, ma perché è stato torturato e sepolto vivo dai Savoia. Immaginiamo questo film come una testimonianza e rendiamola viva”, dice ancora il cantante/attore. Prodotto dalla FarFilms e distribuito dalla Mediaplex Italia, Passannante sarà nelle sale da venerdì 24 giugno.