Tempi duri, per Moccia e Scamarcio. In Ti Stramo, il film che Pino Insegno e Gianluca Sodaro hanno appena finito di girare, ce n'è per tutti: per l'autore di Scusa ma ti chiamo amore e per il divo di Tre metri sopra il cielo, ma anche per gli epigoni che hanno fatto della commedia giovanilista il genere più fortunato dell'Italia di questi anni. Film di successo, centrifugati in un sottotitolo-puzzle (Ho voglia di un'ultima notte da manuale prima di tre baci sopra il cielo) che non lascia dubbi sulla natura goliardica dell'operazione: "Volevamo fare una parodia alla Scary Movie", conferma Guido De Angelis, che con la sua DAP Italy (società gestita con il fratello Maurizio) ha creduto da subito nella storia, sceneggiata da Francesca Draghetti. E quindi ecco Stramarcio, bello, ribelle e di poche parole come il Riccardo originale: "Ma l'unico lucchetto è quello che gli lasciano dopo avergli rubato il motorino a Ponte Milvio", racconta Insegno. Insomma, la rivincita dei ragazzi qualunque: vendicati dal quasi esordiente Marco Rulli, anche lui, come tanti coetanei, costretto in passato a sorbirsi le cotte adolescenziali di tante amiche affette da inguaribile scamarcite ("Mi hanno fatto una testa così!"). Niente di personale, naturalmente, perché "prendiamo in giro i personaggi, non gli attori che li interpretano", puntualizza Alessandro Usai, ad Mikado (che dopo aver coprodotto il film lo distribuirà tra ottobre e novembre): tanto che si è prestato al gioco persino Raul Bova (medico col bastone in stile Dr. House). In fondo, le prese in giro sono sempre direttamente proporzionali allo stato di salute di un filone: "E noi siamo grati a questo modello, che è tornato a conquistare il target dei giovani, per troppo tempo obiettivo soltanto delle major americane". La parodia c'è, dunque, ma benevola: "Non una critica spietata - spiega la Draghetti - ma un'atmosfera giocosa, leggera. Come i film che prende di mira, anche il nostro racconta una favola: solo un po' più smaliziata".