"Spero che la storia del film possa aiutare le donne di oggi a unirsi di nuovo e battersi insieme per ottenere risultati concreti: in questi tempi si è sempre più persa la fiducia nelle lotte unitarie, invece sarebbero una grande arma per ribellarsi a trattamenti disumani e battersi per tutelare i propri diritti". A parlare è Nigel Cole, regista di We Want Sex, che dopo L'erba di Grace e Calendar Girls racconta un'altra storia di donne e porta sullo schermo, Fuori Concorso al Festival, la vera vicenda delle 187 operaie degli stabilimenti Ford di Dangenham, in Inghilterra, addette alle cuciture tessili degli interni, che nel 1968 si uniscono per scioperare, riescono a fermare la produzione e ottengono, anche grazie al sostegno del ministro Barbara Castle (nel film Miranda Richardson), l'agognata legge sulla parità di retribuzione, fino ad allora lontanissimo miraggio in una società ancora fortemente maschilista. Ad accompagnare il regista all'Auditorium, due delle vere operaie che 42 anni fa parteciparono alla lotta, Eileen Pullan e Sheila Douglas: "Eravamo in grado di fare lo stesso lavoro degli uomini, eppure venivamo trattate come 'operaie non qualificate'. La nostra lotta è iniziata per questo motivo - raccontano oggi - e quando tempo dopo abbiamo saputo che qualcuno volesse fare un film su questa storia non ci abbiamo creduto: l'aneddoto più divertente di quei giorni è poi quello che ha dato il titolo alla pellicola, quando il nostro striscione "We Want Sex Equality" non si aprì completamente a Londra, e rimase visibile solamente la scritta We Want Sex...".
Il film, che in Italia arriverà il 3 dicembre distribuito da Lucky Red, è interpretato da Sally Hawkins (è Rita, la donna che in breve tempo diventerà la leader del gruppo di operaie) e Bob Hoskins.