"Mi sono sentito Jacques Closeau al 100%" dice Steve Martin, che interpreta il celebre ispettore ne La pantera rosa, il remake del classico di Blake Edwards in uscita nelle sale italiane il 24 marzo. Nel film diretto da Shawn Levy, Martin è affiancato da Kevin Kline nelle vesti dell'ispettore capo Dreyfus, Beyoncé Knowles (la pop star Xania) e da Jean Reno, il risoluto gendarme Gilbert Ponton. "Ciò che mi è piaciuto di più - dice Reno - è stata la possibilità di lavorare con Steve, uomo di grande talento e cultura, e di entrare nell'universo cult della Pantera rosa". Martin ha accettato il ruolo di Closeau dopo iniziali perplessità: "Interpretare il personaggio reso indimenticabile da Peter Sellers ha rappresentato una duplice sfida: su un piano più effimero, seguire le orme di un attore strabiliante e poi cercare di essere divertente con naturalezza, seguendo le mie inclinazioni". Anche Reno nei panni di Ponton si è trovato davanti a un bivio: "Ridere di Closeau o reagire alla sua imbecillità con stoicismo e premura: ho scelto la seconda opzione per risultare credibile da parte del pubblico". Su queste basi i due hanno costruito sul set "una particolare alchimia, una sorta di magia", ispirandosi - Martin - a Uno sparo nel buio, secondo capitolo della Pantera Rosa e assecondando - Reno - "l'attitudine a prendere e prendermi in giro". La Pantera Rosa – di cui nel 2004 è celebrato il 40° compleanno – era anche nella prima commedia diretta da Blake Edwards un diamante. Fu proprio il regista a chiedere al cartoonist Friz Freleng di disegnare per i titoli di coda del suo film un felino sofisticato e vagamente malizioso ispirato alle movenze di James Dean, la Pantera Rosa, poi protagonista di una fortunata serie di cartoni animati. Questo firmato da Shawn Levy è il decimo film della serie e Steve Martin si è detto speranzoso che seguiranno altri episodi: "Mentre Casablanca non può essere rifatto, perché perfetto e radicato in un preciso periodo storico, questa Pantera rosa può raggiungere un pubblico che non ha mai visto l'originale". Interrogato su una sua possibile partecipazione alla più celebre kermesse canora italiana, Martin si dimostra stupito e travisa: "Sanremo Film Festival?", mentre Reno - più compito - pone alle fondamenta del suo lavoro d'attore "la capacità di dimenticare se stessi calandosi in un personaggio".