A chi spera negli Oscar non conviene più uscire a dicembre. Molte più chances avrebbe passando dai festival di settembre: Venezia, Toronto e Telluride.
A scriverlo non è l'ufficio stampa della Mostra, ma Variety che, analizzando il trend degli ultimi anni, arriva alla conclusione che per la corsa alle statuette la partecipazione a una kermesse vale più dei vecchi giochetti distributivi.
"Chi in futuro spera negli Oscar faccia attenzione: le nomination del 15 gennaio ci ricordano che i festival di Venezia-Telluride-Toronto non sono più solo una vetrina, ma la deadline", scrive Tim Gray nel proprio editoriale. E continua: "Per decenni, Hollywood ha lanciato i suoi film di prestigio a dicembre. Nel 2002 - l'anno in cui ha vinto Chicago - tutti e cinque i candidati all'Oscar come miglior film erano usciti a dicembre. Le cose sono cambiate dal momento in cui sono state modificate le date degli Oscar, a partire dal 29 febbraio 2004. Ora siamo passati da una media di cinque su cinque a una di due su otto".
Cos'è successo nel 2004? La diretta televisiva della cerimonia veniva anticipata di un mese (e oltre) rispetto alle passate edizioni, quando generalmente arrivavano a conclusione tra fine marzo e inizio aprile.
Allo stesso modo è mutato il rapporto tra Golden Globe e Oscar: se prima del 2004, il vincitore del Golden Globe era lo stesso dell'Oscar 17 volte su 20, in seguito la cosa è avvenuta solo 4 volte su 11: "Le votazioni sono segrete ed è impossibile perciò individuare i motivi del cambiamento. Quest'anno i grandi film di dicembre sono stati Into the Woods, Selma e Unbroken. Insieme hanno raccolto otto candidature: non male, non eccezionale. L'unica notevole eccezione è American Sniper, con sei nomination, inclusa quella al miglior film. Ne avrebbe ottenute di più se fosse stato visto prima? Non lo sapremo mai".Di certo titoli come A Most Violent Year, Cake, Black or White, The Humbling e The Gambler, tutti usciti a dicembre, non ne hanno ottenuta alcuna. Il cambiamento potrebbe essere dovuto ai film stessi (le più recenti uscite di dicembre hanno meno qualità rispetto a quelle degli anni passati), ma è un dato che i membri dell'Academy votino solo per i film che hanno visto. E' assai probabile che gli studios che ambiscono ad ottenere una nomination per i loro film facciano in modo di farli vedere ai votanti in tempo utile, ma non sempre questo avviene e in ogni caso la prossimità tra l'uscita e l'ultima data utile per essere ammessi al ballottaggio (31 dicembre) è un rischio. I votanti potrebbero essersi già fatti un'idea ben precisa di chi ammettere e, salvo casi clamorosi, di rado sono disposti a cambiarla all'ultimo minuto. Ad esempio i rumors attorno a The Grand Budapest Hotel (che era uscito a marzo negli States) e Boyhood (uscito a luglio) erano forti già dal giorno del ringraziamento (fine novembre). 
Conclude Variety: "La priorità per Hollywood resta il guadagno e si sa quanto siano importanti le vacanze di fine anno per il box office. Talvolta poi sorge un conflitto tra i tempi di consegna dei filmaker e quelli accelerati degli Academy Awards. Ma quello che non si può più negare è che il cambio di date ha alterato il DNA degli Oscar".