“Gli anni '60 iniziano con uno sparo”. Così la voce narrante (Johnny Depp in originale, Morgan da noi) di When You're Strange introduce lo sguardo su un'epoca “inaugurata” dall'omicidio Kennedy e segnata successivamente dalla ribalta di una delle band più influenti e controverse della musica rock mondiale: i Doors.
A quaranta anni dalla morte (3 luglio 1971) di Jim Morrison - leader del gruppo e figura chiave che incarnò il sentimento di ribellione giovanile di quegli anni - arriva nelle sale (da oggi, 21 giugno) il documentario realizzato da Tom DiCillo, già accolto trionfalmente nel 2009 al Sundance, ospitato poi in altri prestigiosi festival internazionali (da Los Angeles a Berlino, passando per Londra), tra i quali il Popoli di Firenze, dove venne presentato in anteprima nazionale lo scorso 13 novembre, costringendo gli organizzatori ad una proiezione aggiuntiva per l'enorme, ed imprevisto, afflusso di pubblico.
Prodotto da Wolf Films/Strange Pictures in collaborazione con Rhino Entertainment, When You're Strange (titolo che ovviamente fa riferimento al ritornello della celebre “People Are Strange”) ripercorre la storia dei Doors, in particolare quella di Jim Morrison, naturalmente attraverso la musica del gruppo e un importante lavoro di montaggio che porta alla luce numerose immagini inedite: dall'incontro alla UCLA con il tastierista Ray Manzarek (con cui fondò il gruppo nel '65) alla tragica e misteriosa morte, sei anni più tardi, in quella vasca da bagno nella sua casa parigina di Rue de Beautreillis, il lavoro di DiCillo non mira all'agiografia dell'icona Morrison (scomparso a 27 anni come, poco prima di lui, Jimi Hendrix e Janis Joplin), ma tenta di fornire un nuovo punto di vista sull'uomo, cantante e poeta, influenzato in tutto il suo percorso artistico dagli scritti della Beat Generation, dalle poesie di Ginsberg e Rimbaud, schiavo negli ultimi anni di vita di droga e alcool, ingabbiato in una depressione dalla quale, probabilmente, non riuscì mai ad evadere.
“La musica non può che riflettere quello che accade intorno a noi”: Jim Morrison inizia ad esibirsi in pubblico con il gruppo senza aver mai cantato prima, il loro primo album, The Doors, esce nel gennaio '67, anticipato da due singoli che diventano in un attimo leggenda (“Break on Through - To the Other Side” e “Light My Fire”), vince 10 dischi d'oro, 5 di platino e Rolling Stone lo piazzerà al 42° posto dei migliori 500 album di sempre. Nessuno, allora, poteva immaginare che l'ultima traccia del Lato Due, The End - poi utilizzata da Coppola oltre 10 anni dopo per lo straordinario incipit di  Apocalypse Now - sarebbe diventata solamente quattro anni più tardi la canzone manifesto del suo interprete. Testamento di un'epoca.
Mischiando esibizioni dal vivo e registrazioni in studio, il documentario di DiCillo - impreziosito dai numerosi passaggi in cui la voce narrante recita alcune poesie di Morrison - racconta in 90' i 54 mesi di vita dei Doors, cosa non del tutto riuscita, in passato, a predecessori illustri come Oliver Stone, che nel 1991 con The Doors tentò la strada della “ricostruzione” del mito, fallendo platealmente.
Distribuito nelle sale da GA&A Productions, il film di DiCillo sarà trasmesso il 3 luglio da Studio Universal per poi arrivare in homevideo dal 6 luglio, in un DVD arricchito di contenuti extra, distribuito da Universal Pictures Italia e in una edizione speciale per Feltrinelli.