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“Il processo a Salvini? Speriamo che la giustizia faccia il suo corso, è stata una sofferenza inutile inflitta per molti giorni a persone che già avevano patito fame, botte, stupro e schiavitù, per di più attuata a scopo di campagna elettorale”. Così il fondatore di Open Arms Oscar Camps sul processo che il 23 ottobre prossimo vedrà l'ex ministro dell'Interno Matteo Salvini accusato di sequestro di persona e rifiuto di atti d'ufficio per il caso della Open Arms, la nave dell'ong che nell'agosto 2019 rimase in mare per giorni prima di poter sbarcare i 147 profughi naufraghi.
Camps accompagna alla XVI Festa del Cinema di Roma Open Arms La legge del mare di Marcel Barrena, che racconta appunto la storia del fondatore di Open Arms, l’organizzazione che per prima si è occupata di proteggere in mare chi cerca di raggiungere l'Europa.
Nel film, si torna all’autunno del 2015 allorché due bagnini spagnoli, Oscar (Eduard Fernandez) e Gerard (Dani Rovira), arrivano a Lesbo dopo aver visto la fotografia straziante di un bambino annegato nel Mar Mediterraneo. Scopriranno una realtà sconvolgente: migliaia di persone ogni giorno rischiano la vita per attraversare il mare, fuggendo da conflitti armati e altre miserie nei loro paesi d'origine. Ma la cosa più eclatante è che nessuno intervenga: Oscar e Gerard insieme a Esther, Nico e altri membri del team decideranno di agire.
“Un viaggio che non finirà mai, cinque anni che rimarranno nella nostra vita. Non solo Oscar, e i migliori attori in Spagna e Grecia, ma mille profughi siriani e afgani che si sono prestati: oltre i numeri ci sono nomi, dietro i nomi le storie”, commenta il regista Barrena, mentre Fernandez parla di “storia che supera la finzione: i film servono per passare la storia al pubblico, perché non restai in testa ma si faccia sentire dal cuore. Come si dice, l'importante non sono io, ma le mie cause”.