Monte Hellman non ha dubbi: "Dovessi scegliere tra la libertà e il denaro, sceglierei sempre e comunque la prima". Il grande regista, classe 1932, porta in Concorso al Lido il suo Road to Nowhere, realizzato a 22 anni di distanza dall'ultimo lungometraggio, Iguana. Oggi, come allora, nel cast del film c'è anche Fabio Testi: "Ho una piccola parte ed inizialmente dovevamo girare la scena a Miami - dice l'attore italiano - ma per una serie di impedimenti non potevo raggiungere gli States. Per questo Monte, che conosco da trent'anni e con il quale c'è un rapporto di grande stima e affetto reciproco, è venuto con tutta la troupe nella mia casa sul Lago di Garda, perché voleva a tutti i costi che ci fossi: un grande onore per me, poter rivivere un periodo sul set di un grande maestro. Forse non tutti lo sanno, ma molti anni fa eravamo insieme a San Francisco quando Francis Ford Coppola lo chiamò per farsi aiutare a tagliare molti minuti di Apocalypse Now: Monte Hellman è il professore del cinema americano, uno dei pochi che non si è fatto coinvolgere o travolgere dalle mere logiche dello showbiz hollywoodiano. Anche stavolta, come in passato, il suo film sarà attuale tra 10 anni". Film nel film, riflessione sulle dinamiche della produzione e sull'identità dell'attore, Road to Nowhere è incentrato sulla doppia figura di Laurel Graham/Velma Duran, incarnata sullo schermo dalla splendida Shannyn Sossamon: "Non avevo la minima idea di quello che succedeva - dichiara l'attrice - ed ero ossessionata dalla necessità di capire quale fosse la posizione del mio personaggio, ma poi ho ceduto e rinunciato". Per la prima volta in Concorso ad un Festival, Monte Hellman racconta che con il passare del tempo è diventato più competitivo, ma ricorda anche i dettami di un grande maestro con il quale condivise l'esperienza da giurato, Jean Renoir: "Alla fine diede il premio in ex-aequo a tutti i 5 titoli in gara, perché pensava fosse osceno confrontare un film con un altro, visto che ciascun film ha una sua individualità, una vita propria". E nella corsa al Leone d'Oro, fa sorridere che a presiedere la giuria che valuterà il suo Road to Nowhere ci sia proprio Quentin Tarantino, scoperto e lanciato da Monte Hellman: "Per Quentin è difficile, non sono l'unico caro amico presente in gara. Ma è una persona seria, cercherà di influire sui giurati affinché alla fine vinca il film migliore".