Ecco i film che la redazione di Cinematografo ha selezionato tra quelli programmati in chiaro per venerdì 3 luglio.

 

IL BACIO DELLA PANTERA - Iris (canale 22), ore 13:00 e 1:35

Irena si trasferisce a New Orleans dal fratello Paul, che lei quasi non conosce: i due sono stati separati da piccoli dopo il suicidio dei genitori. Lei, la più giovane dei due, trascorre molto tempo allo zoo davanti alla gabbia delle pantere e attira l'attenzione di Oliver, il curatore del parco. Oliver ignora però il terribile segreto che i due fratelli nascondono: Irena e Paul non sono comuni mortali, dopo un rapporto sessuale si trasformano in letali felini e devono uccidere per poter tornare umani. La loro è una razza in estinzione e per sopravvivere l'unico modo è avere rapporti fra di loro. "Il film è fatto assai bene e benché la chiave di lettura sia già nella prima sequenza, è ricco sempre di interesse e di suspence. Forse la lotta tra quel tanto di animalesco che c'è in ogni uomo e lo sforzo di superarlo è alla base del film che vede un susseguirsi di trasformazioni uomo-pantera-uomo o donna-pantera-donna, partendo da ancestrali origini del cat people. Un po' di dottor Jeckill e Mr. Hide con il risvolto bestiale." (Segnalazioni cinematografiche, vol. 93, 1982)

 

IL MASSACRO DI FORT APACHE – Rai Movie (canale 24), ore 14:00

Il generale Turner, ingiustamente retrocesso a colonnello, viene trasferito a Fort Apache, uno dei punti nevralgici nella guerra contro gli indiani. Il colonnello ritiene che questa terra di frontiera possa essere la sua unica opportunità per distinguersi. Nonostante i consigli di alcuni suoi uomini da tempo di stanza a Fort Apache, Turner provoca il capo indiano Cochise. John Wayne e Henry Fonda in un epico e ancora appassionante western di John Ford, primo capitolo di una celebre trilogia (seguiranno I cavalieri del Nord-Ovest e Rio Bravo).

 

PER FAVORE, NON TOCCATE LE VECCHIETTE! - Iris (canale 22), ore 17:25 e 1:35

Il suo ultimo spettacolo è stato per Max Bialystock, anziano impresario teatrale, un fiasco enorme: per colmo della sfortuna è venuto a rovistare nei libri contabili un impiegato delle imposte, Léon Bloom, timido e impacciato, ma egualmente deciso a compiere il proprio dovere. Non fino in fondo, però: dotato di una insospettabile prontezza d'idee, Léon scopre che, fra tanti, il modo più sicuro di frodare fisco e finanziatori è proprio quello di mettere in scena un'opera destinata un sicuro, colossale insuccesso. Max, che può contare su alcune vecchiette che, trovandolo affascinante, non gli lesinano i soldi, coglie al volo il suggerimento di Léon, lo convince a diventare suo socio e, dopo aver frugato tra centinaia di copioni, si convince di aver messo finalmente le mani sul più orrendo: La primavera di Hitler. "Una originale satira, ottimamente sceneggiata, del pubblico moderno - che dallo spettacolo si attende non idee, ma solo 'evasione' - e, al tempo stesso, di quel teatro che gliela procura, assecondandone l'opacità intellettuale e spirituale. Eccellente l'interpretazione." (Segnalazioni cinematografiche, vol. 69, 1970)

 

PACIFIC RIM - Italia 1, ore 21:30

"Evasione pura, fracassona, visivamente polposa, non per forza scema ma nemmeno intellettualmente proibitiva (tutt'altro), l'ultimo lavoro di Guillermo del Toro è tra i più leggeri della sua filmografia. Persino trascurabile sotto il profilo dell'originalità poetica e della consistenza narrativa. Il che va a tutto vantaggio dell'action no-stop, di un tambureggiante assolo vandalico capace di distruggere tutto ciò che gli si para davanti - ponti, edifici, muraglie - nell'estasi metallica di una lotta belluina e incruenta, dei mazinga contro godzilla. Del Toro assimila b-movie e fantascienza di matrice nipponica un po' per devozione e un po' per tornaconto, dovendo vendere questo gigante da $ 200 milioni nei mercati asiatici ( la partecipazione all'impresa di attori orientali serve anche a questo)." (Gianluca Arnone)

 

UN AMERICANO A ROMA - La 7, ore 21:15

Appare in Un giorno in pretura, Nando Mericoni: è un povero diavolo, un fanatico come avrebbero detto i nostri nonni, un esaltato che, tra le macerie di una città in ricostruzione, emula gli stereotipi delle star americane per emanciparsi dalla “banalità” di una vita urbana senza fantasia. Nando è un pazzo, un buono a nulla, un cialtrone scapestrato incapace di fare del male al prossimo ma solo a se stesso. Fa il bagno nudo in una latrina, imita Tarzan e finisce in pretura con l’accusa di oltraggio al pudore. Un anno dopo si guadagna un film da solo: Un americano a Roma è l’esplosione definitiva di Alberto Sordi, una storia costruita su un personaggio, senza un vero intreccio ma fondato sullo studio di un tipo umano effettivamente in ascesa in quel preciso momento del dopoguerra, un giovane sfaccendato che non si capisce bene se sia un’espressione di qualcosa d’esistente o sia stato lui a provocare una galleria di imitatori nella vita reale. (Lorenzo Ciofani)