Ecco i film che la redazione di Cinematografo ha selezionato tra quelli programmati in chiaro per domenica 9 agosto.

 

L’ETA’ DELL’INNOCENZA – Paramount Network (canale 27), ore 15:10

Martin Scorsese si adombra nei territori foschi di questo melodramma sommesso eppure feroce. Con raffinatezza estenuata, avvalendosi degli ottimi contribuiti nostrani di Gabriella Pescucci ai costumi e di Dante Ferretti per le scenografie (che grandiosa cura nei particolari), nonché della romantica partitura di Elmer Bernstein e del montaggio dell’infallibile Thelma Schoonmaker, dipinge l’affresco infelice di un amore impossibile. Tratto dal capolavoro di Edith Wharton, è un atto d’accusa all’ipocrisia della società americana sempre uguale nella sua crudeltà (temi scorsesiani: l’individualismo nel senso di solitudine, la ferocia di un gruppo sociale che respinge il perturbante) e all’educazione infida dell’epoca. E poi, certo, è una delle storie d’amore più struggenti di sempre: quello che potrebbe apparire soltanto come un elegante romanzo decadente è in realtà una degli apologhi più violenti di Scorsese. Da antologia il non-incontro sul ponte al mare, lei rivolta verso il faro, lui dietro che scommette sul suo amore (fotografia viscontiana di Michael Ballhaus che lavora emotivamente su bianco, rosso e giallo). Finale straziante, indimenticabile. (Lorenzo Ciofani)

 

IL PRIMO UOMO - Rai Storia (canale 54), ore 21:10

"Gianni Amelio entra nel romanzo postumo di Albert Camus, autobiografia del grande scrittore, filosofo, saggista francese, sovrapponendo all'infanzia dell'autore le numerose coincidenze del proprio passato: il respiro che arriva dallo schermo è quello di un film tanto sofferto quanto misurato, svincolato dal "calcolo" di una narrazione a tesi ma allo stesso tempo calibrato in ogni singolo dialogo, o movimento di macchina. Non una novità, certo, quando si tratta delle opere di Amelio, forse unico vero erede di Luigi Comencini per quello che riguarda la sensibilità nell'inquadrare la realtà con gli occhi di un bambino: sensibilità che il regista calabrese non abbandona neanche quando si tratta di "storicizzare" le differenti posizioni sul colonialismo francese in Algeria. E' un film che non si nasconde, Il primo uomo, ma che riesce ugualmente a non rimanere schiavo delle sue immagini, aumentando di senso attraverso la semplicità di un dialogo, o di un gesto." (Valerio Sammarco)

 

COSMOS – Rai 3, ore 0:50

Witold ha fallito i suoi esami di diritto; Fuchs ha lasciato il proprio impiego in una casa di moda parigina. I due amici decidono di trascorrere qualche giorno in una in una località piuttosto noiosa, ospiti in una pensione gestita da una famiglia un po’ bizzarra. Improvvisatisi detective, Witold e Fuchs saranno testimoni di alcuni eventi che sembrano condurre a qualche strano rituale… L’ultimo film di Zulawski, premiato con il Pardo per la miglior regia al Festival di Locarno 2015.

 

ARDENNE ’44: UN INFERNO – La 7, ore 1:50

Tra i registi della New Hollywood, Sydney Pollack è probabilmente il più organico al sistema industriale, quello che meglio si sa muovere nel far venire a patti con il capitale per ottenere il massimo della resa. Supremo intrattenitore che sia alle prese con un mélo o una spy story, prima di decostruire i piani del racconto durante la più allegorica e tragica gara di ballo della storia, si getta spericolato in un’opera a suo modo unica tanto nella sua carriera quanto nel panorama generale. Influenzato dalla Nouvelle vague, qui Pollack dimostra di aver introiettato la lezione europea sperimentando ad alto budget alcune delle più particolari intuizioni di quell’universo autoriale. Nel solco del ripensamento controculturale del war movie, sceglie la prospettiva bellica come luogo ideale per dilatare l’azione e trasmettere il senso di un’attesa logorante, gli spazi di una noia incombente, la paura di un futuro ipotetico. (Lorenzo Ciofani)

 

NON SI SEVIZIA UN PAPERINO – Italia 1, ore 2:45

Tutti gli abitanti di Accendura, un paesino aspro e sassoso della Lucania, dove spesso la magia e la superstizione si confondono ancora con la religione, sono profondamente sconvolti dalle crudeli uccisioni di tre bambini. Andrea Martelli, un giornalista in vacanza, segue le indagini dei carabinieri, specie quando questi appuntano le loro indagini su Barbara, una donna arrivata da poco dalla città per disintossicarsi della droga, che vive in una casa lussuosa, stranamente in contrasto con le misere case del paese. Barbara però risulta estranea ai delitti. Un cult assoluto: misterioso e ancestrale, avvolgente e inquietante, uno dei capolavori di Lucio Fulci. Cast fuori dal comune: Tomas Milian, Irene Papas, Barbara Bouchet, Georges Wilson, Marc Porel. Indimenticabile Florinda Bolkan che soffre sulle note di Quei giorni insieme a te di Ornella Vanoni.