Ecco i film che la redazione di Cinematografo ha selezionato tra quelli programmati in chiaro per giovedì 14 maggio.

 

I LOVE RADIO ROCK - Iris (canale 22), ore 12:10

"Ispirandosi ai classici M.A.S.H. e Animal House, Richard Curtis confeziona un dichiarato omaggio ai deejay delle mitiche stazioni radio illegali: più vicino alla spensierata, lisergica gaiezza di Landis che alla critica al sistema di Altman, d'altronde, poco nelle corde di Curtis, che si conferma ottimo direttore di attori  e insieme fautore di una leggerezza senza sottotesti ideologici e, purtroppo, senza ping-pong sul presente. Se la ricostruzione storica è accurata e la comicità garantita dalle battute irriverenti dei deejay - ma mezz'ora in meno non avrebbe guastato -  per Curtis basta e avanza: non cercate altro, ma fatevi cullare da quel mare rockeggiante. La libertà d'espressione rimane negli abissi, l'amore per la musica si vede e, soprattutto, si sente: "La cosa che dà un senso a questo mondo folle è il rock and roll. E io sono stato folle a pensare che avrei mai potuto abbandonarlo". Lo dice Gavin, lo penserete anche voi." (Federico Pontiggia)

 

UN SACCO BELLO – Cine34 (canale 34), ore 13:45

“Primo del comico Carlo Verdone, noto finora soprattutto per i suoi interventi in varietà televisivi, il film è fatto essenzialmente di personaggi, la gran parte dei quali sono interpretati, con notevole abilità di trasformista, dallo stesso Verdone. E’ una galleria di ritratti in cui compaiono il giovanotto di periferia, la cui vitalità nasconde la solitudine; il borghese che inorridisce di fronte al rifiuto del figlio di condividerne gli ideali; il prete sociologo, che si crede scienziato del costume; il giovanotto afflitto dalla mamma e dalla ‘routine’ quotidiana in cui essa lo ha confinato; e così via. Più che da vere trovate o dai dialoghi, il film deriva la sua godibilità dall’esatta, minuziosa osservazione dei caratteri, dei loro tic, del loro linguaggio.” (Segnalazioni Cinematografiche, vol. 89, 1980).

 

3 UOMINI IN FUGA - Rete 4, ore 16:20

Durante l'ultima guerra, un aereo inglese da bombardamento è abbattuto dalle truppe tedesche mentre sorvola Parigi. Tre dei componenti l'equipaggio riescono a salvarsi gettandosi col paracadute: uno cade sul tetto del Teatro dell'Opera, un altro atterra a pochi passi dal Comando delle SS, il terzo finisce nel laghetto delle foche al giardino zoologico. Aiutati da un celebre direttore d'orchestra, da un imbianchino e da una giovane burattinaia, i tre riescono a ricongiungersi ed insieme ai loro salvatori iniziano una lunga fuga attraverso la Francia occupata dai tedeschi. "Pur nell'esilità del canovaccio narrativo, il film si fa valere per il suo ritmo sostenuto, per alcune buone trovate, per la scorrevolezza dei dialoghi e per la vivace interpretazione dei protagonisti." (Segnalazioni Cinematografiche, vol. 61, 1967)

 

L’IMPERO DEL SOLE – Tv 2000, ore 21:00

“Il film si sviluppa con dovizia d’immagini, situazioni ed emozioni, come un immenso affresco, rievocante la tragedia della seconda guerra mondiale, vista con gli occhi di un bambino. Protagonista è il piccolo Jim, intelligente, vivacissimo e senza malizia, costretto brutalmente dagli eventi all’impatto con l’assurdo della violenza, che contrappone paesi a paesi, uomini ad altri uomini, e persino bambini a bambini. […] Stupito dall’inizio alla fine dalle assurdità della guerra – a cominciare dal ceffone alla domestica fino al bombardamento che non risparmia neppure il campo, e durante il quale grida e si esalta come davanti a una variante fantastica dei suoi giochi aeronautici – ne esorcizza inconsciamente le atrocità, trasfigurandole in gioco con l’inesauribile fantasia dell’innocenza.” (Segnalazioni Cinematografiche, vol. 104, 1988)

 

 

MOLLY'S GAME - Rai Movie (canale 24), ore 21:10

"Per esordire dietro la macchina da presa, il celebre drammaturgo e sceneggiatore Aaron Sorkin ha scelto ancora una volta di misurarsi con una storia vera [...], affidando a Jessica Chastain un altro di quei ruoli tosti e tenaci che ormai, da qualche anno, la caratterizzano. Ma non sottovaluta la componente emotiva ed umana di una donna che, prima di ogni cosa, ha saputo tenere testa e controllare un ambiente tipicamente maschile. Quello che sta a cuore a Sorkin, lo capiamo strada facendo, non è però la scalata e la conseguente caduta di Molly, né alimentare il gossip relativo alle personalità coinvolte in quei tavoli milionari (di fatto proseguendo sulla strada tracciata dalla stessa Bloom, che anche nel libro usa nomi fittizi): all’autore di The Social Network e Steve Jobs interessa piuttosto scavare nel cuore di un rapporto, quello con la figura paterna, partendo dagli anni d’infanzia della protagonista in Colorado fino ad arrivare a quella bellissima e risolutiva scena, verso il finale, su una panchina di Central Park a New York." (Valerio Sammarco)