Ecco i film che la redazione di Cinematografo ha selezionato tra quelli programmati in chiaro per martedì 21 luglio.

 

ROBIN E MARIAN - Rai Movie (canale 24), ore 21:10

"Il leggendario personaggio del ribelle di Sherwood, nemico dei potenti e vendicatore dei poveri, esce in questo film dagli stereotipi in cui l'ha costretto la lunga tradizione cinematografica, che ha il suo capostipite nel Robin Hood di Douglas Fairbanks. Senza che il suo mito venga per nulla intaccato - egli è ancora l'eroe che accende la fantasia popolare per la sua indomabile sete di giustizia - il Robin cui, col sostegno di una intelligente sceneggiatura, ha dato vita Richard Lester, è soprattutto un uomo vero, colto in età avanzata, nel quale l'innato spirito d'avventura deve fare i conti con i primi acciacchi, col bisogno di quiete e di affetto e, soprattutto col disinganno: egli ha visto troppi inutili massacri, ha ucciso egli stesso troppa gente, quel Riccardo che ha seguito per vent'anni in una inutile Crociata non era migliore dei pagani che uccideva a miagliaia nel nome di Cristo. Mirabile fusione di satira e di elegia, di classici motivi avventurosi e di malinconie esistenziali, il film di Lester è anche una delicata, struggente storia d'amore." (Segnalazioni Cinematografiche, vol. 81, 1976)

 

AMARSI UN PO'... - (Cine 34) canale 34, ore 21:10

Con quel suo titolo battistiano che porta in dote un mondo fatto di incanti amorosi e la paura di non essere all’altezza di un tale colossale sentimento, è forse il film che meglio interpreta lo spirito dei fratelli Vanzina, borghesi romani che ben conoscono il proprio orizzonte socio-culturale e riescono al contempo a rappresentare gli altri ceti sociali, solo trasversalmente indicati dalla cinefilia che attraversa sempre il loro percorso. Gli ostacoli dati dalle differenze di classe e il colpo di fulmine che colpisce i protagonisti senza lasciare loro scampo sono gli elementi su cui si edifica il love affair del film, una cover di Vacanze romane filtrato attraverso certi sprazzi di Terza liceo e della prospettiva di Luciano Emmer, con la cattiveria di quel Mario Monicelli che proprio negli anni Cinquanta modulava la sua commedia umana sull’incontro tra universi distanti (si pensi a Donatella o Padri e figli). Trionfale Virna Lisi, quintessenza del generone, madre padrona eppure con un cuore: "per me stai facendo un’altra fregnaccia". (Lorenzo Ciofani)

 

COSMOPOLIS - Rai 5 (canale 23), ore 21:15

"E' programmaticamente verboso l'ultimo Cronenberg, perché il limite del parossismo verbale è il silenzio, il segno che non rimanda più a nulla se non a se stesso. E' qui che si può scorgere l'ultima mutazione possibile, la perdita della presenza reale in un'umanita disincarnata, già post.Dentro un veicolo che sembra una sala di regia, dove è possibile rivedere tutto (che tanto non c'è più nulla di originale da vedere, nulla che non sia già accaduto, ri-preso), controllare tutto e schermare tutto ciò che avviene là fuori, Cronenberg si siede assieme al suo Pattinson (perfetto nella sua faccia da stoccafisso, incapace di esprimere una qualsiasi reazione che provenga dall'interno) per guidarci verso l'ultimo giro di boa del Capitale, oltre il quale non c'è più violenza (richiederebbe un motivo), non c'è più morte e probabilmente non c'è più cinema. Ma solo un bel Niente." (Gianluca Arnone)

 

VIAGGI DI NOZZE - Rete 4, ore 21:25

"Come suggerisce il titolo, c'è un tema comune in questo trittico: il matrimonio e, più in profondità, la famiglia, la società italiana, il vuoto afasico di una certa gioventù che il perno di uno dei tre racconti, il più divertente e pimpante, ma anche in termini sociologici il più disperato e crudele, quello sulla coppia Ivano-Gessica (Claudia Gerini dal sessappiglio scattoso, una perfetta commediante verdoniana), ossessionata dal sesso. Il tormentone del 'Ivà, 'o famo strano?' non sarà presto dimenticato. [...] Anche il racconto dove, ben secondato dalla compagna, Verdone ha il piede pigiato sull'acceleratore del fregolismo mimico, e non sbaglia una curva. (Morando Morandini, Il Giorno, 16 dicembre 1995).

 

LA GRANDE SCOMMESSA – La7, ore 23:15

La grande scommessa ci tiene con il fiato sospeso raccontandoci un meccanismo perverso, nel quale tutti giocano sulla pelle dei risparmiatori: protagonisti tre diversi gruppi di analisti che sin dal 2005 intuiscono che il sistema non potrà reggere, e a dispetto di chi gli ride dietro, agiscono prevedendo il collasso del castello di carte, diventando ricchissimi al crollo. Quella è la “grande scommessa” del titolo, quella contro il sistema economico corrotto e pronto ad implodere, travolgendo i risparmiatori. Il modo in cui lo fanno, resta francamente un mistero per gli spettatori non economisti, i dialoghi serratissimi infatti diventano talvolta incomprensibili, eppure si resta inchiodati alla poltrona, perché al di là del linguaggio tecnico, il film ci svela il funzionamento della macchina dalla quale dipendiamo tutti. Eroi? Decisamente no, visto che dietro i loro profitti ci sono i cittadini sul lastrico.” (Miriam Mauti)