Conflitti globali e testimonianze di confine al Tekfestival di Roma. La quinta edizione della manifestazione, in programma al Cinema Labirinto dal 5 al 10 maggio, sarà anche questa volta incentrata sulle contraddizioni del modello di vita occidentale. In anteprima italiana sarà presentato il documentario About Baghdad, realizzato dal collettivo misto di filmaker e attivisti iracheni e americani In Counter Production. Il filmato racconta il ritorno di Sinan Antoon, poeta e scrittore in esilio, nella capitale occupata dall'esercito Usa. Alla proiezione, organizzata in collaborazione con l'associazione "Un ponteper...", seguirà un dibattito con lo stesso autore e altri esponenti della società civile irachena. Per la prima volta a Roma, anche il visionario La porte du soleil, sulla storia del popolo palestinese dalla creazione dello Stato d'Israele a oggi. Il film, presentato allo scorso festival di Cannes e diretto dall'egiziano Yousry Nasrallah, ne ricostruisce la migrazione forzata dalla Galilea al Libano, attraverso le vicende di un combattente clandestino, della sua compagna e della donna che amava segretamente. Nella sezione sulle nuove tendenze del cinema indipendente del Nord Europa troverà poi spazio  Inner Part of an Animal Structure, ritratto privato della cantante islandese Bjork, ricostruito attraverso il making of del suo album Medulla. Ancora una finestra sul mondo grazie all'anteprima The Concrete Revolution, film-denuncia della cinese Xiaolu Guo sulla condizione degli operai edili di Pechino, il festival dedicherà poi un'intera sezione ai media indipendenti e alla controinformazione. In questa sezione sarà presentato Info-Wars, documentario dedicato dall'austriaco Sebastian J.F alle tematiche del culture-jamming e delle tattiche non convenzionali di guerriglia mediatica e resistenza alle corporation. Completa il cartellone uno spazio in concorso riservato ai documentari italiani, che quest'anno si concentrerà in particolar modo sul Medioriente.