"Il mio film è una denuncia e un invito a riflettere. L'Occidente è allo sbando: ha ormai raggiunto una soglia critica, oltre la quale rischia il collasso". A parlare è Eugenio Cappuccio, primo italiano in cartellone al Festival, con Volevo solo dormirle addosso. Protagonista del film, presentato nella sezione Cinema di Mezzanotte, è Giorgio Pasotti nei panni di un manager rampante, con il compito di snellire l'organico della sua azienda, licenziando 25 persone. Eppure, assicura il regista, la storia vuole raccontare molto di più: "La situazione di cui parliamo altro non è che la conseguenza di un caos più globale. Viviamo ormai in una condizione di competizione malsana e belligeranza generalizzata, che non risparmia nessun settore". Responsabili di questa situazione sarebbe secondo Cappuccio una crisi d'identità della società occidentale. I principali sintomi: "Sovraesposizione mediatica, fiducia cieca nei messia tecnologici e assenza di problematicità". Da questo, il fascino per l'omonimo romanzo di Massimo Lolli a cui è ispirato Volevo solo dormirle addosso. "L'ho trovata di un tale realismo - spiega Cappuccio - che mi sembrava il soggetto per un documentario". Invece ne è nata una commedia: "La forma migliore - prosegue il regista - per raggiungere una platea più ampia possibile e indurla alla riflessione". Giorgio Pasotti è Marco Pressi: tagliatore di teste di una grande azienda, con il compito di decimare il personale per ridurre i costi. "Complimenti, ti stimo, ma ti licenzio", il suo implicito motto, si guadagna presto il soprannome di "Terminator". La vita privata però ne risente: la fidanzata lo abbandona, la casa è in malora, gli amici in fuga. "Mentre il mondo intorno a lui continua a girare - spiega Pasotti -, Pressi vive prigioniero di un'insanabile contraddizione. Percepisce il disagio della sua missione, ma non riesce a contrastarlo. Emblematico, sottolinea Cappuccio, è il commento fuori campo con cui si conclude il film: "Un modo di sottolineare l'ineluttabilità di un meccanismo sociale e lavorativo, a cui è oggi sempre più difficile sottrarsi". Ricette non ne esistono, ma il cinema può fare di più: "Rappresentare la società con i suoi problemi - dice il regista - è già un punto di inizio per alimentare la riflessione che oggi tanto ci manca". Talmente appassionante l'esperienza di Volevo solo dormirle addosso )in uscita l'8 ottobre per la Mikado), che Cappuccio e Pasotti annunciano già un prossimo film che i due scriveranno insieme. Con lo stesso occhio ironico e scanzonato avrà come oggetto la politica italiana contemporanea: "Un teatrino straordinario - spiega Cappuccio -. Una commedia umana ricchissima di spunti e di personaggi e caratteri universali". Di nuovo sul set con Cristiana Capotondi e gran parte del cast di Volevo solo dormirle addosso, Pasotti sta scrivendo il soggetto insieme a Cappuccio. Per la sceneggiatura il regista dice di volersi avvalere della consulenza di alcuni parlamentari italiani: "Rigorosamente bipartisan". Ancora incerto il titolo, è stato già definita la prima scena del film: un'auto blu di ordinanza, in panne all'alba sulla corsia d'emergenza della via Cristoforo Colombo di Roma...