Nell'ambito di Tertio Millennio l'espressione "cinema di ricerca" assume una doppia valenza. Da un lato sottolinea la proverbiale attenzione della kermesse alle innovazioni di linguaggio, dall'altro privilegia quei film capaci di decifrare la realtà, insinuandosi nelle sue pieghe e illuminandone le zone d'ombra: il cinema come ricerca. Non è un caso allora se il tema "I bambini e gli adolescenti ci guardano" sia il fil rouge della sezione competitiva di questa dodicesima edizione. Il 2008 è stato un anno importante per l'infanzia. Si è da poco concluso a Rio De Janeiro il terzo Congresso mondiale contro la sfruttamento dei minori, a maggio è stata approvata la nuova Convenzione europea sui diritti dell'infanzia, mentre il governo italiano ha annunciato l'istituzione del primo Garante dell'infanzia e l'adolescenza. Qualcosa si sta muovendo, ma molto resta ancora da fare. Il cinema può dire la sua spezzando quella spirale di silenzio complice e clamore mediatico in cui da sempre si trova relegata l'infanzia. I documentari in concorso al Tertio Millennio Film Fest - offrendo una visione composita delle problematiche che investono i bambini - sono un esempio di quello che la settima arte può fare. Dall'Africa all'Australia, dall'Asia all'America Latina (senza dimenticare ciò che avviene nel cuore stesso dell'Occidente ricco, Los Angeles, con il fenomeno della baby gang) l'infanzia negata è una vergogna che risponde a molti nomi e non conosce frontiere. In Bomb Harvest di Kim Mordaunt protagonisti sono gli artificieri impegnati in Laos, il Paese più bombardato al mondo, e i bambini che incuranti giocano tra i campi seminati di morte. La globalizzazione dalla parte degli innocenti è lo spunto invece di Princess of Africa di Juan Laguna, che incrocia l'arte e i sogni di due giovanissime ballerine: la senegalese Marem e la spagnola Sonia, con la prima che vorrebbe esibirsi in Europa e l'altra in Africa. Oggi - nell'anniversario della nascita dell'UNICEF (11 dicembre 1946) - in programma altri due doc: War Child di C. Karim Chrobog, sul drammatico fenomeno dei bambini soldato del Sudan, e The Sweetest Embrace: Return to Afghanistan di Najeeb Mirza, storia di Soorgul e Amir che ritornano dopo un esilio di sedici anni nel loro Afghanistan alla ricerca dei propri cari. Le proiezioni si terranno al Cinema Trevi di Roma, a partire dalle 16.30.