Bianco&Nero, lo storico quadrimestrale del Centro Sperimentale di Cinematografia (CSC), cambia veste. Presentato allo stand della Fondazione Ente dello Spettacolo al Lido, il nuovo progetto grafico riflette "un desiderio rinnovamento e di freschezza - afferma Marcello Foti, direttore generale del CSC - con uno sguardo rivolto anche al passato", per non perdere di vista la solida tradizione culturale di cui la rivista dispone e che l'ha resa uno strumento di riferimento per studiosi e appassionati di cinema. Anticipazioni inoltre sul numero che uscirà in autunno, presentato da Silvio Celli ed Alfredo Baldi, che ripercorrerà la storia del Centro Sperimentale, della Scuola Nazionale di Cinema. Documenti rari, materiale inedito, insieme a simpatiche curiosità, come quella riguardante la giovane Romilda Villani, che nel 1934 doveva recarsi all'ammissione per entrare nella Scuola, ma che alla fine non andò perché incinta, futura madre di una delle più importanti attrici italiane, Sofia Scicolone, in arte Sophia Loren.
La conferenza è stata anche l'occasione per rendere il giusto riconoscimento a Vittorio Cottafavi, regista cinematografico (La fiamma che non si spegne, Traviata '53, Una donna libera) e televisivo (Operazione Vega, A come Andromeda, I racconti di padre Brown), che per molto tempo ha dovuto fronteggiare pregiudizi e scomode accuse (apologia del fascismo per il film La fiamma che non si spegne, la storia di Salvo D'Acquisto), che hanno anche influito sul recupero e mantenimento della sua memoria artistica. Un volume (B/N 559, a cura di Adriano Aprà e Giulio Bursi) dunque che intende riscoprire il talento e la creatività di Cottafavi, nella sua dimensione cinematografica, televisiva e personale. Importante è stato inoltre il ritrovamento di materiale risalente alla formazione del regista emiliano presso la Scuola Nazionale di Cinema ed altri documenti, informazioni ottenute grazie alla collaborazione con figlio Francesco Cottafavi.