Dal festival di Roma alla sala: arrivano L'ultima ruota del carro di Giovanni Veronesi (375 sale, Warner) e Il paradiso degli orchi di Nicolas Barys (Koch Media, 100 schermi). Nel primo, Elio Germano interpreta Ernesto, un ingenuo autotrasportatore che, tra case e traslochi, si è girato in 40 anni tutta l'Italia. Dal finestrino del camion, attraverso i suoi occhi semplici e innocenti, vediamo scorrere un pezzo di storia italiana, tra scandali e malaffare, speranze e delusioni. Il secondo è la versione su grande schermo dell'opera letteraria di Daniel Pennac e del suo celebre capro espiatorio (nel senso che fa questo di mestiere), Benjamin Malaussène, protagonista di una saga in sei romanzi. Al cinema ha il volto di Raphaël Personnaz, affiancato da Berenice Bejo.
Era al festival, ma quello di Cannes, anche Venere in pelliccia (01, 137 copie), ultima fatica di Roman Polanski, che rivisita in chiave teatrale i temi di Leopold Sacher-Masoch (uno dei pochi nella storia ad essere diventato un sostantivo: sadomasochismo). Il film è l'adattamento dell'omonima piéce di David Ives. Dalla mostra di venezia arriva invece Canyons di Paul Schrader (130 copie con Adler Entertainment), che mette alla berlina la viziosa e corrotta umanità hollywoodiana. Scritto da Bret Easton Ellis, è interpretato da Lindsay Lohan, anche produttrice. Escono infine Stai lontana da me di Alessio Maria Federici (01, 355 copie), romantic comedy con Enrico Brignano e Ambra Angiolini, e jOBS, il biopic sul fondatore della Apple, che M2 Pictures/Moviemax farà uscire in 220 cinema.