La vicenda di Mr. Peabody & Sherman risale agli anni sessanta. Le avventure del cane scienziato e del suo "cucciolo" umano, costituivano una delle strisce animate di Rocky & His Friends, trasmissione televisiva ABC dedicata ai cartoni creata dallo specialista Jay Ward. Facevano parte dello show personaggi destinati ad entrare nel cuore dei più piccoli, come Rocky lo scoiattolo volante e l'alce Bullwinkle J. Moose. Nessuno però godette mai del favore tributato a Mr. Peabody & Sherman.
Così, non ancora smaltito l'ubriacante successo dei Croods (quasi 600 milioni di dollari incassati nel mondo), la Dreamworks torna alla carica con un altro cartoon dal sapore archeologico. Diretto da Rob Minkoff, nome di sicura affidabilità nel campo dell'animazione (nel curriculum Il re leone e Stuart Little), Mr. Peabody & Sherman è una sorta di pianeta delle scimmie in versione canina, un mondo ribaltato dove i fedeli amici a quattro zampe sono diventati i nostri padroni. A differenza però dell'apologo sui primati, non c'è nulla di apocalittico qui, e l'antropomorfismo del cane ha una funzione puramente ornativa. Mr. Peabody è un maniaco del lavoro, inventore, scienziato, premio Nobel, buongustaio, vincitore di due medaglie olimpiche, genio e, appunto, cane. Sherman è invece un bambino dai capelli rossi, occhialuto e combinaguai, che viene adottato dal nostro “beagle” superintelligente.
Tra le grandi invenzioni di Mr Peabody la macchina WABAC – in italiano tradotta con “tornindietro” - merita un'attenzione speciale: grazie a questo dispositivo il suo utilizzatore può tornare indietro nel tempo e vivere in prima persona alcuni dei più importanti eventi storici. Ed è proprio da questo ingegnoso macchinario - ovvero dal suo maldestro uso – che prende il la l'avventura cinematografica della stravagante famiglia. Inizialmente Mr Peabody e Sherman utilizzano la macchina Wabac a fini educativi: Peabody conduce il suo figlio adottivo attraverso le epoche (dalla Francia della Rivoluzione all'Antico Egitto) per "integrare" la sua istruzione. Ma quando Sherman, per far colpo su una compagnetta di classe (Penny Peterson), usa la macchina senza consultare il padre, altererà l'equilibrio della storia con conseguenze terribili sull'ecosistema del tempo.
Time travelling e indiretti moniti ecologisti (bisogna avere rispetto non solo per la terra, ma anche per una storia che non ci appartiene) fanno da cornice a una storia che resta fondamentalmente incentrata sul legame tra padre e figlio: "Peabody ha adottato Sherman e lo ha cresciuto al meglio delle sue possibilità - ha dichiarato Rob Minkoff -. Come in ogni famiglia però, le cose si rivelano assai più complicate di quanto non si immagini, ed entrambi dovranno crescere e imparare dalle loro esperienze per diventare in definitiva una famiglia migliore”. Nonostante le sue eccelse qualità (“Egli possiede il genio di Einstein, l'acume di Oscar Wilde, l'audacia di Indiana Jones, la deduzione di Sherlock Holmes, l'eleganza di James Bond e il palato di Mario Batali”) Mr. Peabody scoprirà a sue spese quanto sia maledettamente difficile essere un buon padre, nonostante Sherman non sia in assoluto un cattivo figlio: "A volte è un po' naif, ma nel complesso è un bravo ragazzo e un brillante discepolo di suo padre”, chiosa Minkoff. Caratterizzato da un disegno e una drammaturgia essenziale, Mr Peabody & Sherman - dal 13 marzo in sala con Fox (guarda la clip) - si farà apprezzare anche dal pubblico più esigente, per gli ironici riferimenti alla storia e l'uso efficace delle citazioni. La proiezione verrà preceduta da un cortometraggio con protagonisti Rocky e Bullwinkle, gli altri due benimini dello show creato da Jay Ward. Una specie di test: se verrà apprezzato, la Dreamworks metterà in cantiere un film anche per loro.