Inizia con la defezione a sorpresa di George Clooney l'avventura romana di Ocean's Twelve. La pesante assenza dell'attore, aggiunta a quella annunciata di Andy Garcia, del regista Steven Soderbergh e delle interpreti femminili Julia Roberts e Catherine Zeta-Jones, ha lasciato ai soli Brad Pitt e Matt Damon il compito di presentare il film, in uscita il 17 dicembre. Ad accoglierli in Campidoglio, dove sono arrivati accompagnati dal produttore Jerry Weintraub, il saluto del Sindaco di Roma Walter Veltroni. Disinvolti e spigliati, i due attori hanno riso, scherzato ed eluso le domande più circostanziate. In coro, il loro ringraziamento alla Capitale: "Una città straordinaria che ti entra nella pelle - la definisce Brad Pitt -. Tornare nei luoghi dove abbiamo girato il film è un'esperienza indimenticabile". Gli fa eco il produttore Weintraub: "E' a Roma che dobbiamo Ocean's Twelve - racconta -. L'idea è maturata qui, durante la promozione del primo film. Quando Soderbergh ce l'ha proposto, ci siamo subito detti tutti d'accordo. A una condizione, però: che si venisse a girare in questa città". 
Tanta insistenza da parte del cast sembra però aver pagato: dieci le settimane di riprese effettuate in Europa, la produzione ha toccato anche Parigi, Amsterdam e Montecarlo. Del mese di permanenza a Roma, resta però nel film soltanto una manciata di inquadrature: il Pantheon, Corso Vittorio, la terrazza dell'Es Hotel e poco altro. Appena due giorni in Sicilia per le scene finali, il cast si è inoltre fermato una settimana sul Lago di Como. Teatro delle riprese l'ottocentesca residenza estiva appartenuta a Luchino Visconti, produzione e attori hanno invece alloggiato nella villa di Clooney: "L'esperienza più bella è stata la condivisione con il gruppo - racconta Brad Pitt -. Si è svolto tutto con un tale affiatamento e una tale semplicità, che non sembrava neanche di lavorare". Weintraub conferma e spiega: "La marcia in più di Ocean's Twelve risiede nell'alchimia creata sul set. Abbiamo messo insieme tantissime star, riuscendo a farle divertire e senza che nessuno rubasse la scena all'altro".
Il risultato è una storia corale, sceneggiata da George Nolfi e ambientata a cavallo di Europa e Stati Uniti. La vicenda riprende a tre anni dalla conclusione di Ocean's Eleven. Truffato nel primo episodio, Benedict (Andy Garcia) torna a farsi vivo, reclamando dalla banda di Ocean la restituzione del bottino: 160 milioni di dollari, che Clooney e soci devono recuperare entro due settimane. Si scatena così un galante testa a testa con limprendibile ladro Francois Toulour, con in palio l'intera somma e la palma di genio del crimine. "Girare il film è stato questa volta decisamente più impegnativo - spiega Matt Damon -.  La storia lascia meno spazio all'action, ma scava nella psicologia dei personaggi. Ciascuno emerge più definitamente con le sue caratteristiche". A fare da filo conduttore delle vicende, le disavventure del gruppo. Decimati dagli arresti ad Amsterdam e Roma, gli undici della banda sono costretti a reclutare anche Tess, la moglie di Ocean interpretata da Julia Roberts, per riguadagnare sul finale anche il supporto della detective Catherine Zeta-Jones. 
Il futuro? Brad Pitt e Matt Damon glissano la domanda. Il primo sorride, ostenta un'aria impunita, e glissa fingendo di equivocare una domanda: "Non tornerei mai tornerei a lavorare con George Clooney e Steven Soderbergh - scherza -. Da questo film sono uscito con i lividi". Stesso il tono con cui risponde a chi gli chiede se ama vestire alla moda. "Sarei tentato di dire di no - ammicca compiaciuto -, ma guardatemi!". Più serio, il collega Damon conferma la sua stima nei confronti di Clooney, con cui ha da poco finito di girare il thriller politico 'Syrianà. Briciole di gloria, infine, anche per qualche attore di casa nostra. In apertura e chiusura le note del brano L'appuntamento, cantato da Ornella Vanoni, all'ombra delle star si contano tre cammei tutti italiani: Mattia Sbragia nei panni di un commissario di polizia alle prese con la Zeta Jones e Martina Stella assistente di un complice della banda, per identificare Adriano Giannini ci vuole davvero tanta attenzione. Fugacissima, la sua apparizione muta nei panni del guardiano della Galleria d'Arte Moderna di Roma, nella scena del colpo a cui prende parte anche Bruce Willis.